La Commissione Europea ha inviato, nei giorni scorsi, una lettera all’Italia in cui ritiene “non opportuna” la norma italiana sull’etichettatura d’origine dei prodotti e chiede di soprassedere fino a quando non sarà adottato un regolamento a livello comunitario. Lo ha confermato la Direttrice generale per la salute e la tutela dei consumatori Paola Testori Coggi, rispondendo ad una domanda sulla questione.
Già dopo l’approvazione della norma italiana, la Commissione aveva annunciato che avrebbe chiesto chiarimenti all’Italia, avanzando una serie di dubbi sulla conformità della norma italiana con le regole comunitarie. Un nuovo regolamento Ue potrebbe entrare in vigore, dopo l’iter parlamentare, entro il 2013-2014. Nell’ultimo Consiglio dei Ministri Ue, a Bruxelles, da parte sua, il Ministro per le Politiche Agricole Giancarlo Galan aveva annunciato battaglia diplomatica per la sua completa attuazione, ricordando che anche il Commissario Ue alla salute John Dalli aveva definito la legge italiana “la strada del futuro, con un solo difetto, quello di essere avanti di due anni sul resto d’Europa”.
Focus - Il Ministro Galan: “etichettatura trasparente nessuna lettera è stata tenuta nascosta, ci muoviamo in sintonia con la Commissione Europea”
“Come è noto - continua Galan - la legge sull’etichettatura, approvata all’unanimità dal Parlamento italiano, parte dall’esigenza diffusa tra i consumatori e nella filiera produttiva di veder garantita un’informazione trasparente in merito all’origine. Ovviamente, trasmetteremo la legge alla Commissione Europea non appena questa sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Confermo la piena sintonia con gli orientamenti comunitari, tanto è vero che, come più volte richiesto dalla Commissione, invieremo alla stessa i decreti attuativi, prodotto per prodotto”.
“In ogni caso, sono certo - chiude il Ministro delle Politiche Agricole - che ciò che è stato fatto in Italia in questa delicatissima materia sarà tenuto nella giusta considerazione dalle Istituzioni comunitarie”.
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