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L’UNIVERSITÀ DI SCIENZE GASTRONOMICHE DI POLLENZO CERCA “PARTNERS STRATEGICI” PER LA RICERCA, DOPO I TAGLI DELLO STATO AI FONDI PER GLI ATENEI. PER ENTRARE NEL “CLUB” 50.000 EURO ALL’ANNO PER 3 ANNI. BURDESE, PRESIDENTE SLOW FOOD: “NON È UN ALLARME”

Italia
Roberto Burdese

L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, “l’Università di Slow Food”, come viene comunemente definita, cerca “Partner Strategici” per finanziare e continuare le sue attività e la ricerca, dopo il taglio degli ultimi due governi ai fondi statali destinati alle università “in attesa - spiegano dall’ateneo piemontese - di ricevere i finanziamenti pubblici a cui ha diritto come ogni università d’Italia, pubblica e privata”. Un partenariato che, in concreto, è un versamento, da parte di chi vuole aderire, di 150.000 euro in tre anni (50.000 all’anno), “interamente deducibili dall’imponibile fiscale”, si legge nella lettera che l’Università ha inviato a diversi soggetti, tra cui i “Soci Benemeriti” che già avevano finanziato l’Università al momento della sua creazione.
L’ateneo, privato, fondato nel maggio del 2004 e aperto a ottobre, è stato subito riconosciuto dallo Stato come università vera e propria, e alla conclusione dei 5 anni di attività e dei primi cicli di laurea (162 gli studenti che hanno compiuto il corso di Laurea triennale) “ha diritto ai finanziamenti pubblici - spiega a WineNews Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia - ed è inserito nella lista delle università finanziabili, come scritto nella circolare di gennaio 2009 del Ministero dell’Istruzione, ma non sappiamo quando e quanti soldi arriveranno. E comunque sono vincolati a determinate voci di spesa, non a fondo perduto”.
Non un grido d’allarme, precisa Burdese, ma un invito rivolto ai “vecchi” amici dell’ateneo, e aperto ai nuovi, perché “un’università dopo 5 anni di vita deve anche potenziare la ricerca”. La cifra da raccogliere, si legge nella lettera, è 1 milione di euro all’anno, ovvero quanto previsto dovesse arrivare dai finanziamenti statali. “Il nostro obiettivo era di trovare 20/25 soggetti, e siamo a 15, di cui il primo è Slow Food Italia. Perché l’Università - precisa - anche se promossa, guidata e identificata con la nostra associazione, non è di proprietà di Slow Food”. Se la “chiocciolina”, di fatto, è il deus ex machina dell’università, formalmente, come si legge nello statuto, formalmente, l’ateneo, di cui è presidente Carlo Petrini (presidente internazionale e fondatore di Slow Food) è promosso dall’“Associazione Amici dell’Università di Scienze Gastronomiche”, di cui lo stesso Burdese è presidente.
“Slow Food - aggiungono dalla sede della “chiocciolina”- è il primo finanziatore dell’Università. Siamo i primi ad aver aderito come partner strategici e sin dal primo anno siamo il principale sostenitore del progetto, con finanziamenti e con il lavoro gratuito di chi nello staff di Slow presta la propria opera a partire da Burdese e Petrini”.
Chi deciderà di entrare nel “Club dei Partner Strategici dell’Università di Scienze Gastronomiche”, si legge, potrà utilizzare il titolo e partecipare alle attività di Pollenzo; sperimentare, a condizioni preferenziali, i frutti della ricerca “Indice di Pollenzo” (un indicatore di sviluppo e modello di comunicazione del concetto di “Buono, Pulito e Giusto” legato alla produzione e commercializzazione di prodotti enogastronomici), sviluppato dall’Università in collaborazione con altri prestigiosi Atenei; organizzare gratuitamente una volta l’anno presso l’Agenzia di Pollenzo un evento con 100 ospiti. Lo staff dell’Università e il suo corpo docente, guidati da Carlo Petrini, saranno a disposizione per tenere una relazione. Il Ristorante dell’Albergo dell’Agenzia realizzerà la cena o il pranzo per i gli ospiti”.
E per chi è già “Socio Benemerito”, ovvero tra i finanziatori della prima ora dell’Università, e decide di entrare nel club, “anche la possibilità di utilizzare nella comunicazione istituzionale il logo e la dicitura “Socio Benemerito dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche"; la possibilità di eleggere i rappresentanti nel Consiglio d’Amministrazione dell’Associazione Amici dell’Università di Scienze Gastronomiche, e la possibilità di utilizzare, a condizioni preferenziali, per la propria azienda, i laboratori di Comunicazione ed Analisi Sensoriale”.
Info: www.unisg.it

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