Agli appassionati di vino sensibili al gusto delle sfide. Potrebbe essere questo l’invito per una degustazione davvero interessante. Succede a Pontassieve (Firenze), dove, dal 31 maggio al 3 giugno, alla manifestazione “Toscanello d’Oro”, il pubblico potrà mettere alla prova i sensi per riconoscere, come un vero intenditore, il Chianti Rufina preferito in una prova d’assaggio alla “cieca”. I produttori della più piccola delle specificazioni geografiche del Chianti, un territorio di poco più di dodici ettari esteso nella provincia fiorentina, faranno conoscere le loro bottiglie agli amanti di questa denominazione, che nella sottozona di Rufina assume caratteristiche particolari. Basterà stabilire quale è il nostro preferito e scommettere sulla capacità di riconoscerlo tra altri sei Chianti Rufina della stessa annata o riserva. Un vero sommelier guiderà nella degustazione cieca (senza etichetta) delle bottiglie della sfida, ma toccherà a chi ha fiducia nella propria capacità sensoriale riscoprire attraverso il ricordo degli occhi, del naso e della bocca, il colore, il bouquet dei profumi e la complessità del gusto di quel Chianti Rufina che tanto era piaciuto. E’ un esercizio al piacere quello che il Consorzio del Chianti Rufina ha voluto proporre nella manifestazione di quest’anno con lo scopo di affinare le conoscenze degli amanti del buon vino e che porterà in premio, ai vincitori della “disfida dei sei Rufina”, due bottiglie del vino riconosciuto. Ma rappresenta anche un passo in più nel cammino della conoscenza di ogni appassionato di vino; un percorso iniziato già nel 2000 quando si era proposto di evidenziare le particolarità di questa sottozona rispetto agli altri sangiovesi, sintetizzato nello slogan “solo il Chianti Rufina assomiglia al Chianti Rufina”.
Silvia Airoldi
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