“Sostenibilità e green rischiano di diventare parole vuote se non le riempiamo di concretezza, trasformandole da concetti vacui in progetti concreti, con ricadute sensibili nel lavoro delle cantine italiane, e poi comunicabili al pubblico e valorizzabili sui mercati. Che è quello che abbiamo fatto, e continueremo a fare, con il progetto Magis”. Parola di Attilio Scienza, uno dei massimi esperti di viticoltura al mondo, e coordinatore scientifico del progetto promosso e sostenuto da Bayer CropScience che, dal 2009, mette insieme mondo della ricerca, con le Università di Milano, Torino, Firenze e il Cnr, organizzazioni di filiera come Assoenologi e Unione Italiana Vini, oltre 70 produttori tra i più importanti d’Italia. E che, ora, dopo aver messo a punto un protocollo di pratiche rigorose di viticoltura di precisione per ottenere la certificazione (peraltro riconosciuta, tra gli altri, dal monopolio canadese del Quebec come elemento qualificante, fatto che sta aiutando la presenza sul mercato dei vini certificati Magis, ndr) che, aspetto non secondario, viene rilasciata da un ente terzo, lo studio internazionale “Dnv Gl - Business Assurance”, “Magis”, anche per differenziarsi da altri progetti che guardano soprattutto a parametri come la “carbon foot print” e la “water foot print”, punta ad indagare la “biodiversità nascosta”, come l’ha definita lo stesso professor Scienza, a “Wine2Wine” di Verona. Ovvero, tutto quell’insieme di organismi viventi e di sostanze, organiche e non, che si trovano nel sottosuolo, “aspetto decisivo e troppo spesso trascurato dalla ricerca, perché il vero “cervello” della pianta - psiega il professor Attilio Scienza (Università di Milano) - sono le radici, che ovviamente stanno sottoterra. E abbiamo messo a punto un metodo semplice, che ogni viticoltore può attuare in autonomia, per la valutazione della qualità del suolo e per ridare importanza alle sostanze organiche, che sono in rapida estinzione per una serie di “insulti” che via via abbiamo fatto ai nostri terreni, per esempio entrando con mezzi meccanici pesanti su suoli saturi d’acqua, distruggendo vita e nutrienti. Un metodo che può diventare sofisticato, con tanti livelli di analisi, ma che parte dalla semplice osservazione delle colonie di lombrichi, farfalle e piccoli insetti o animaletti che vivono nel sottosuolo, la cui presenza è garanzia di una terra sana, fertile e ricca di nutrienti per la vita”.
Un progetto che va avanti, dunque, quello di Magis, con il sostegno sempre più deciso del suo primo promotore. Semplicemente, perché “la salute dell’uomo non può prescindere - ha concluso Gian Luca Mascellino (Bayer CropScience) - dalla salute dell’ambiente, e l’alternativa alla decrescita felice sta proprio nello sviluppo sostenibile. Per superare la crisi attenzione e ambiente vanno visti assieme”.
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