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LA BITEG (BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO) IN PIEMONTE: DAL 7 AL 10 MAGGIO, A SERRALUNGA D’ALBA, BUYER DAL MONDO SCOPRIRANNO LE ECCELLENZE DEL MADE IN ITALY. IL BELPAESE SI CONFERMA META IDEALE DI VIAGGI ALL’INSEGNA DEL WINE & FOOD

La Biteg, la Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico (www.biteg.it ), festeggia la sua edizione n. 10 e si trasferisce, definitivamente, in Piemonte: dal 7 al 10 maggio, debutto a Serralunga d’Alba per una kermesse di rilievo internazionale centrata su qualità, tipicità e sostenibilità del territorio. Alla Biteg si concentrerà l’attenzione di 80 buyers provenienti da 12 nazioni (tra i quali i mercati chiave europei, gli Stati Uniti, il Canada ed il Giappone), a cui si aggiungono 50 buyers della domanda italiana. L’offerta made in Italy sarà invece rappresentata da 150 operatori, provenienti da tutte le regioni italiane e selezionati per la specificità e l’accuratezza della programmazione di pacchetti turistici completi e distintivi di turismo enogastronomico nelle seguenti tipologie: tour operator, consorzi turistici, strade dei vini e dei sapori, club di prodotto, sistemi turistici locali, raggruppamenti alberghieri e di strutture ricettive.
Con l’acquisizione del marchio Biteg, a partire dall’edizione 2009, la Regione Piemonte intende rafforzare il proprio posizionamento di “polo d’eccellenza” in Italia per lo sviluppo economico internazionale dell’enogastronomia di qualità e dei settori ad essa correlati. Ricco è il programma dei quattro giorni della fiera, che prevede, oltre allo svolgimento del workshop dedicato agli incontri business to business, anche una serie di eventi collaterali sul territorio piemontese, finalizzati ad esaltare la perfetta combinazione tra territorio, qualità, tipicità, paesaggio e cultura per la più corretta formulazione dell’offerta di turismo enogastronomico.
Di grande suggestione le location: la Locanda del Sant’Uffizio di Cioccaro di Penango d’Asti - edificio seicentesco nei cui sottotetti i Domenicani producevano il buon vino destinato alla Messa - per il “Welcome Dinner” del 7 maggio dedicato ai piatti della tradizione astigiana e monferrina; la Tenuta di Fontanafredda - oggi una delle più prestigiose cantine del Piemonte, la cui attività vitivinicola risale al 1878 - sede ufficiale del workshop business to business, l’8/9 maggio; i prodotti e le eccellenze enogastronomiche piemontesi nel percorso degustativo nella cena di gala dell’8 maggio, di scena nell’Albergo dell’Agenzia di Pollenzo, nel cui complesso fanno parte anche l’Università di Scienze Gastronomiche promossa da Slow Food e la Banca del Vino, memoria storica del vino italiano con un patrimonio di oltre 100.000 bottiglie.
La conferenza di apertura avrà luogo l’8 maggio al Museo Martini, sede originaria dei primi stabilimenti Martini & Rossi, le cui sale sono ricavate dalle cantine originali del palazzo settecentesco, oggi esempio di una complessa opera di recupero di architettura industriale. La Biteg 2009 si concluderà con l’organizzazione di un tour di scoperta del territorio piemontese per gli operatori italiani e stranieri.

Biteg 2009: chi ci sarà
Saranno oltre 80 i seller che hanno già confermato la loro adesione a BITEG, in rappresentanza di 11 regioni italiane - Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana, Veneto, Umbria e Repubblica di San Marino - pronti a incontrare i buyer della domanda nazionale e internazionale, per i quali il turismo enogastronomico è l’85% del core business della propria programmazione e dei propri cataloghi. Sono 35 i buyer italiani e 74 i buyer esteri che hanno aderito alla manifestazione, e tra gli operatori stranieri la maggiore adesione è quella svedese con oltre 30 iscrizioni raggiunte, con una domanda fortemente orientata a soluzioni di viaggio abbinato a enogastronomia, spa e golf pensate per un target prevalentemente high spender. Seguono i buyer provenienti da Austria, Svizzera, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Regno Unito, Irlanda, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Russia, Repubbliche Baltiche, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Spagna, Stati Uniti, Canada e Giappone.
Tra le tendenze dei buyer presenti a Biteg, sempre alta è la ricerca di soluzioni di viaggio innovative. Crescente l’interesse per la domanda di ospitalità presso antichi borghi, alberghi diffusi, dimore storiche e piccole strutture di charme. La proposta di turismo enogastronomico non può prescindere, poi, dal test del prodotto attraverso dimostrazioni, corsi di cucina, degustazioni, contatti diretti con i produttori, considerati i plus per una proposta di viaggio davvero in grado di far vivere al viaggiatore la vita quotidiana dei territori visitati.
Ecco alcuni nomi di spicco del tour operating internazionale iscritti a Biteg 2009: Tour de Forks di New York; Avalon Wine Tours, tour operator californiano che unisce all’enogastronomia l’arte e l’artigianato tipico; Go Slow Travel e Tema Reiser (Svezia); Merlot Reiser (Norvegia) programma viaggi enogastronomici con percorsi a piedi o in bicicletta; Cellar Testing, tour operator con base in Spagna, Stati Uniti e Regno Unito propone viaggi gourmet per individuali; Winetrails e Bacchus and Beyond (Inghilterra); Wein und Feinschmecker Reisen (Germania) specializzato in tour enologici con shopping diretto di vini da portare al rientro; Gourmet Voyage e Sareiter Reisen (Germania); Wines & Chateaux (Francia).

Il numeri del turismo enogastromico in Italia: il Belpaese si conferma meta ideale per viaggi all’insegna del wine & food
Prima di sport, religione e relax, il Belpaese è meta ideale per i viaggi all’insegna del wine & food, dove il cibo è la chiave di volta per il turismo made in Italy e il vino è forza attrattiva per la scelta della vacanza enogastronomica. E’ lo scenario offerto da rapporti e indagini condotti su base annuale, a conferma che l’enogastronomia - che rappresenta il 22% del mercato mondiale - in Italia è un motore determinante di sviluppo dell’industria turistica.
Il turismo enogastronomico in Italia produce un volume annuo d’affari di 2,5 miliardi di euro e conta circa 5 milioni di appassionati (fonte: XXI Rapporto Eurispes 2009), pari al 60% di visitatori provenienti dall’Europa e al 32% dell’Italia. Una posizione raggiunta grazie anche alla leadership europea che l’Italia detiene nella produzione biologica con 50mila aziende. L’Italia è anche diventato il primo produttore mondiale di vino con 316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt. A ciò si aggiunge l’individuazione e la valorizzazione di un patrimonio enogastronomico nazionale che conta ben 118 prodotti Dop e Igp, 4.396 specialità tradizionali censite delle regioni italiane, 18 mila agriturismi, 4 mila ristoranti, 60.700 tra frantoi, cantine, malghe e cascine.
In particolare, in Piemonte, nella crescita di arrivi confermata anche nell’anno 2008 - in spiccata controtendenza rispetto alle altre regioni italiane - sono i territori collinari delle zone di Alba, della Bassa Langa e Roero, del Monferrato casalese, di Asti e dell’Alta Langa a svolgere un ruolo determinante, grazie ad un lavoro di offerta e promozione legato alla forte caratterizzazione del paesaggio, ai valori maturati attorno alle produzioni tipiche e alla significativa offerta culturale. Dal 2004 ad oggi il turismo enogastronomico in Piemonte è cresciuto di oltre il 20,9% con arrivi prevalenti da Germania, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti per un fatturato globale pari a 65 milioni di euro. Infatti, oltre a prodotti tipici e vini di alta qualità, difficilmente reperibili altrove, il turista enogastronomico richiede sempre più l’accostamento di stimoli culturali, sportivi e artistici all’aspetto enogastronomico della vacanza. La ricchezza del vino in Piemonte è anche nei numeri: 6 Strade del Vino, 2 Distretti del Vino, 45 vini Doc, 9 vini Docg, 1 Banca del Vino, 13 Enoteche regionali. Il Distretto del Vino di Langhe, Roero e Monferrato è la meta italiana preferita dal 40% degli enoturisti, nel sondaggio condotto da WineNews per “Vinum” 2008.

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