La nuova frontiera per le Borse di Parigi, di Amsterdam e di Bruxelles, alleate in Euronext, si chiama futures sul vino. L'obiettivo per i sottoscrittori è di garantirsi contro le fluttuazioni, che da annata ad annata possono essere fortissime, nel mercato dei grandi vini Bordeaux, stimato in 1,5 miliardi di dollari. I futures sul Bordeaux rosso saranno negoziati alla Borsa di Parigi da marzo 2001. Il target è essenzialmente quello dei produttori e commercianti, ma sono interessati anche ristoratori, compagnie aeree, supermercati e distributori stranieri che vogliono cautelarsi contro i rischi di prezzi in altalena. Sul mercato a termine, sarà creato uno speciale comparto "Winefex", che comprenderà quattro varianti di contratto per coprire oscillazioni che arrivano fino al 25 Le basi del contratto a termine che sarà negoziato in Borsa sono state gettate da specialisti del settore, che hanno selezionato 141 etichette, il 70% della produzione (e non si esclude che, in futuro, si cimentino con i futures anche i migliori Borgogna o Provenza). Tra i criteri imposti dagli esperti per far parte del contratto, la dimensione minima del terreno coltivato a vigna, che deve essere di 15 ettari: resta quindi fuori dai futures, il prezioso Chateau Petrus, uno dei vini più prestigiosi e più cari, coltivato su una superficie più ridotta. Generalmente, per i futures, che coprono prodotti finanziari, si parla di scadenze da 1 o 3 mesi, ma per il Bordeaux, d'accordo con le autorità borsistiche, si farà un'eccezione e saranno i tempi di Borsa ad adattarsi a quelli del vino: 30 mesi, il lasso di tempo che trascorre fra la prevendemmia (epoca alla quale si potrà sottoscrivere il prezzo di una quantità di cassette da 12 bottiglie di un vino a scelta) e l'arrivo di quel vino sul mercato.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025