La Cantina di Montalcino, che fa capo dal ‘90 alla fiorentina Leonardo Da Vinci scrl (20 miliardi di fatturato e 250 soci) diretta da Renato Masoni, sarà demolita, subito dopo la vendemmia, nella sua globalità per essere poi completamente rifondata. L’investimento è di oltre 10 miliardi e sarà diviso in due lotti: il primo interessa l’aspetto produttivo (e sarà completato entro il 2001) per circa 4 miliardi ed il secondo (entro il 2003). La notizia è importante per il territorio del Brunello, dove alla Cantina di Montalcino (che ha un giro d’affari di 9 miliardi), ormai da anni riconvertita alla filosofia della qualità totale (l’enologo è Riccardo Pucci ed il consulente è Paolo Vagaggini), conferiscono uve ben 110 viticoltori non imbottigliatori: “una produzione complessiva - dicono alla Cantina - di 10.000 quintali di uve tra Brunello (circa 2.500 quintali di uve) e Rosso di Montalcino (500 quintali di uve), Chianti, Valdarbia, Rosso Toscano”. Ed è proprio per questo motivo che la Cantina, più di altre aziende, ha ben presente la situazione del valore delle uve: quest’anno, per quanto riguarda il Brunello di Montalcino, “il valore corretto potrebbe essere di 400.000 lire al quintale (1 quintale di uva dà circa 70 litri di vino, ovvero 100 bottiglie, ndr), cioè 100.000 lire in meno rispetto del ‘99”.
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