La Cantina La Vis, uno dei leader del vino di qualità in Trentino ed in Italia, sta procedendo, a gran ritmo, nel programma di investimenti (8 miliardi), grazie anche ai contributi del patto territoriale della Val di Cembra, nella messa punto del Maso Franch (un maso storico del Trentino, con un parco di 7 ettari - con tanto di area archeologica - e 4 ettari di vigneto, per anni proprietà delle baronesse Sette Taxis), dove, entro il 2003, nascerà un relais, un ristorante ed una scuola di cucina del territorio (tutte attività con gestione "ad hoc").
La ristrutturazione del Maso (costruito nei primi dell'Ottocento dal famoso capitano della compagnia dei bersaglieri tirolesi, Pietro Franch), che sta proseguendo come da programma, ha anche portato alla luce, proprio in questi giorni, interessanti ritrovamenti archeologici (e di questo è stata informata la Soprintendenza alle Belle Arti di Trento), come le rovine di un antico castelliere posto a difesa del primo nucleo abitato sulla collina di Lavis e numerose punte di freccia longobarde. Questo importante progetto enoturistico, che vedrà 15 nuove assunzioni, è alla base della nuova filosofia della La Vis (fatturato di 50 miliardi, oltre agli 8 miliardi della Rinaldi Wine, la joint-venture con la Fratelli Rinaldi Distributori di Bologna), che è quella "della diversificazione dell'attività vitivinicola".
Ma, i nuovi investimenti in enoturismo, non fanno dimenticare all'importante realtà del Trentino, l'attività principale, il vino: la cantina sta, infatti, investendo 45 miliardi nel suo potenziamento produttivo (entro il 2006, l'imbottigliato passerà da 4 a 8 milioni, anche se le potenzialità sono di 15 milioni) e commerciale. Ma le novità della La Vis, stando ai soliti rumors, non finiscono: entro giugno, la cantina, diretta dall'enologo-manager Fausto Peratoner, definirà l'acquisto di una delle più importanti e conosciute aziende del Trentino (top secret sul nome).
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