Capire il momento ottimale per degustare un vino, individuare i vini dal grande potenziale (che non sempre sono quelli più cari), scartare quelli che hanno esaurito la loro capacità di conservazione e di invecchiamento… Come? Basta un secondo, un solo secondo del proprio tempo. A rendere concreta questa possibilità è infatti arrivato anche in Italia un “oggettino” davvero straordinario: la Clef du Vin (“la chiave del vino”). A lanciarlo e a commercializzare in esclusiva questo brevetto internazionale è la Screwpull, marchio leader nei cavatappi di lusso e in altri accessori per il vino.
La Clef du Vin, che si presenta come una sorta di “cucchiaio” fatto di una lega di metalli frutto di quattro brevetti internazionali, è in grado di “aprire” in pochi secondi un vino semplicemente immergendola un attimo nel calice (non a caso: vuol dire la “chiave del vino”). Come funziona? Semplice, la Clef du Vin modifica gradualmente, in modo controllato, le qualità organolettiche (gusto, odore, sapori e bouquet) del vino, perché è praticamente un catalizzatore che scatena e accelera un fenomeno del tutto naturale, qual è l’ossidazione del vino. Basta immergere la Clef per 1 secondo in un calice contenente 10 cl (o in una bottiglia di 75 cl se si usa il modello specifico) per ‘fare evolvere’ il vino stesso di un anno; due secondi, due anni; tre secondi, tre anni … .
In altre parole, la Clef du Vin consente di capire se il vino invecchierà correttamente o è meglio berlo subito, o comunque entro l’anno (da ricordare: ogni secondo di contatto corrisponde ad 1 anno di invecchiamento): se il vino mantiene le sue caratteristiche di gradevolezza o addirittura migliora, dopo l’immersione della Clef, si può tranquillamente conservare; se invece diventa rapidamente sgradevole sarà consigliabile consumarlo entro breve.
Clef du Vin … per saperne di più
Per arrivare ai risultati della Clef du Vin non si è fatto altro che prendere spunto dall’osservazione delle tecniche enologiche … Niente di “chimico”, nessuna sostanza strana, tutto come avviene in natura. Semplicemente, accelerato. Durante il suo ciclo di vita, il vino passa da una fase di riduzione totale (fenomeno di fermentazione in tini, barili o fusti) a una fase di ossidazione totale (morte del vino, vino troppo vecchio). Fra queste due fasi estreme esso si evolve lungo una data curva di ossidoriduzione, giungendo a determinati periodi di equilibrio: è quello il momento in cui si apprezzano i vini al loro apice (sempre secondo i gusti personali, ovviamente).
Durante il processo di invecchiamento in bottiglia, il vino si evolve più o meno velocemente verso l’ossidazione; questo processo viene fortemente amplificato una volta aperta la bottiglia. Pertanto, il contatto con la Clef du Vin non fa che accelerare l’evoluzione del vino: così noi possiamo quantificarne il potenziale di conservazione. Naturalmente la Clef non ha ‘inventato’ il fenomeno dell’ossidoriduzione, l’ha semplicemente calibrato e reso controllabile. Attenzione, però: non è esatto dire che la Clef invecchia il vino, poiché con l’invecchiamento naturale si innescano molti altri processi più complessi. La Clef agisce a livello molecolare ‘riorganizzando’ alcune molecole del vino.
Il suo effetto è però irreversibile e le immersioni (contatti con il vino) sono cumulativi (un secondo, un anno; due secondi, due anni di invecchiamento ...). La Clef du Vin agisce allo stesso modo sui componenti aromatici (gli esteri, chetoni, aldeidi), come sui tannini. I componenti aromatici sono protetti da componenti solforosi (atomi di zolfo “S”) molto sensibili all’ossidazione. La Clef interviene più su certe catene di composti (dette ‘alifatiche’) modificando i legami semplici di carbonio, zolfo e idrogeno.
La curiosità - Le modalità del Clef du Vin
Ricapitolando queste le modalità del Clef du Vin …
1) versarsi un calice di vino;
2) assaggiare;
3) memorizzare le sensazioni;
4) immergere per un secondo (o due) la Clef du Vin;
5) assaggiare nuovamente.
Se il vino perde le sue qualità dopo 1 o 2 secondi di contatto sarà bene bere questa ‘partita’ di bottiglie entro l’anno. Se invece, ad esempio, dopo 3 secondi di contatto il vino migliora si potranno tranquillamente conservare le altre bottiglie di questo vino per tre anni!
Una volta utilizzata la Clef, basta sciacquarla con acqua calda e asciugarla (evitare la lavastoviglie). Non si usura ed è garantita 20 anni.
I vantaggi sono evidenti: fare le scelte giuste nelle fiere e in enoteca, testare le bottiglie della propria cantina per sapere quali consumare rapidamente e quali invece lasciare invecchiare, oppure apprezzare un vino senza aspettare, perché la Clef accelera lo sviluppo aromatico del vino e ne ammorbidisce la struttura. Ma anche per i professionisti (produttori, enologi, cantinieri ecc.) è un prezioso aiuto durante le varie fasi di lavorazione in cantina, in quanto la Clef rivela lo stato di ossidoriduzione del vino.
Si tratta dunque di un oggetto davvero rivoluzionario, dalle mille applicazioni - nella gestione della propria cantina, nella degustazione, nell’acquisto dei vini. Perfetto per un regalo all’appassionato, come al professionista. Davvero formidabile per ‘ravvivare’ una cena o una degustazione, per arricchire insomma quei magici momenti di confronto che sorgono dalla degustazione del vino in compagnia!
Lo Clef du Vin della Screwpull è disponibile in due gamme: Professionale ed Elegance, e in tre modelli diversi, da tasca, service e da bottiglia. Si va dai 99 euro ai 269 euro.
Clef du Vin … chi l’ha inventata?
C’è il genio e la creatività italiana, unita al talento francese nel campo dei vini, dietro La Clef du Vin. E un approccio scientifico rigoroso. E’ stata inventata più di 10 anni fa da Lorenzo Zanon, chimico ed enologo, professore di chimica e di biologia, al vertice oggi di un’importante azienda di Champagne, in collaborazione con il sommelier Franck Thomas (miglior Sommelier di Francia e d’Europa nel 2000) e consulente internazionale.
Ma solo da oggi viene lanciata e commercializzata in Italia grazie alla Screwpull. Lorenzo Zanon aveva la necessità di uno strumento che lo aiutasse a prendere decisioni vincenti durante il suo lavoro di enologo… Così quando il vino dentro il tino è in riduzione (sentori di chiuso, di zolfo) Lorenzo immerge la Clef per 2 secondi in un calice di 10 cl di quel vino e se la riduzione persiste bisogna agire subito e travasare, altrimenti si può aspettare. Per arrivare a questo strumento di precisione ci sono voluti tre anni di ricerche (gli elementi della lega di cui è fatta la Clef sono frutto di 4 brevetti internazionali), poi altri sette anni per ‘tararlo’, cioè convalidare la perfetta calibratura che consente l’equazione 1 secondo = 1 anno.
Come? Gli inventori hanno comprato una partita di bottiglie all’inizio del progetto. Da allora si sono riuniti ogni anno con sommeliers professionisti con i quali hanno organizzato delle degustazioni alla cieca. L’obiettivo era di confrontare ogni anno i risultati reali con le ‘previsioni’ de la Clef du Vin. Ebbene, la Clef si è rivelata attendibile per più del 95% dei casi! E così, i brevetti sono stati depositati a partire dal 2000.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025