La Cina brucia le tappe anche sul vino, superando Gran Bretagna e Germania sul valore delle importazioni di Bordeaux dalla Francia. Un sorpasso simbolico, riferito dal “Financial Times” nell’edizione on line, che rappresenta l’ennesimo segnale di quello che è ormai diventato il primo mercato globale su molti beni di consumo. Anche sui prodotti di lusso, mentre nel gigante asiatico la classe dei novi ricchi continua a aumentare le sue fila.
Il quotidiano non manca di notare alcune ingenuità con cui alcuni cinesi si cimentano su questo prodotto tradizionalmente raffinato. “Ho visto gente ficcare cubetti di ghiaccio nel vino rosso”, afferma Shaun Rein, direttore di una società di ricerche di Shanghai. “Oppure tracannare come un lampo bottiglie da 1.000 dollari o più”.
Un atteggiamento “naif”, potrebbero commentare gli esportatori francesi, usando parole diplomatiche data la rilevanza che questo mercato sta assumendo. Ma anche sulla raffinatezza i cinesi si muovono rapidi. “Cinque o sei anni fa gli importatori non volevano nemmeno assaggiare i vini, si limitavano a chiedere il prezzo - osserva Thomas Julien, direttore del marketing in Asia per Civb, che promuove i Bordeaux nell’area -. Ma adesso se vai a una fiera di vini la gente assaggia”. I gusti sono diventati più sofisticati, e negli ultimi anni i cinesi ricchi, così come hanno cambiato automobili e orologi, hanno anche cambiato case: da appartamenti a ville, dove hanno spazio per creare cantine o riserve. Un altro driver sull’import di vini.
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