Abituati, come siamo, a guardare alla Cina esclusivamente come mercato da conquistare, ci ritroviamo a sapere poco o nulla di quello che, ormai, è il settimo produttore mondiale di vino. Eppure, già sul finire del 1200, Marco Polo, di ritorno dal suo straordinario viaggio in Oriente, raccontò ne “Il Milione” di come il popolo degli Uyghur, da secoli, producesse, tradizionalmente, una bevanda frutto della pigiatura manuale dell’uva, poi bollita con acqua e zucchero e fermentata per qualche settimana.
In era moderna, la cantina più antica del Paese è Château Changyu, nata nel 1892 nella provincia di Shandong, versione disneyana, per dimensioni e stile, di una grande azienda californiana, ed ovviamente la più visitata della Cina. Oggi, infatti, la cultura enoica sta prendendo piede, così come l’enoturismo, e la percezione che il Dragone ha di sé è quella di un Paese che ha ancora tanto da dare, specie in un territorio tanto sconfinato da contenere ogni sorta di diversità pedoclimatica, dalle coste orientali colpite spazzate dai monsoni alle pianure d’alta quota verso occidente.
Il vero valore aggiunto della Cina, però, non sta nella ricchezza dei suoi terreni, né nella varietà colturale, quanto nella determinazione dell’uomo. È grazie al fattore umano se sulle sponde del Fiume Giallo, all’ombra dell’Helan, oggi si estende uno dei vigneti più grandi del Paese, nella provincia di Ningxia, dove il clima è spaventosamente continentale. Eppure, ci sono luoghi in Cina che hanno attratto l’interesse di alcuni dei brand più importanti del pianeta, come Lvmh, Rémy Cointreau, Pernod Ricard, Baron de Rothschild, come la vallata delle montagne Thian Shan, uno dei punti più bassi della terra, ma incredibilmente ricca di risorse idriche, e particolarmente fertile. La Cina, insomma, è un vero e proprio puzzle enoico, tutto da costruire e da scoprire, anche quando si pensa alle varietà coltivate, principalmente incroci di vitigni internazionali, come il Cabernet Gernischt, dal suono “tedesco”, ma dalle origini pressoché sconosciute.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025