Per molti è una fortissima lobby (soprattutto in Lombardia) che si ispira alla dottrina sociale cattolica. Per altri è un’associazione che, nel solco della presenza dei cattolici nella società italiana, promuove la presenza di opere ed imprese (sia profit che no profit) con una concezione del mercato che sia in grado di comprendere e rispettare la persona in ogni suo aspetto, dimensione e momento della vita. E’ la Compagnia delle Opere, associazione con 18.000 aderenti (dal professionista all’artigiano, dal piccola impresa alla grande Spa) in tutta Italia, che, proprio in questi giorni, sta varando un nuovo progetto imprenditoriale e culturale che interessa il “wine & food”: il debutto è già in calendario per il 19 agosto a Rimini al “Meeting per l’Amicizia fra i Popoli”. In che cosa consiste ? "Nasceranno - spiega Paolo Massobrio, giornalista e, di fatto, ispiratore-regista dell'iniziativa che ha il "marchio" della Compagnia delle Opere - in tutto il territorio nazionale dei club di cultura del vino e di artigianato agroalimentare. Dopo l'esperienza maturata in Piemonte, nascerà insomma il primo Club a Milano, quindi a Rimini e così via ... Della “partita”, per la costituzione di questo nuovo soggetto cultural-imprenditoriale, saranno, tra gli altri, il critico enogastronomico Edoardo Raspelli, Giorgio Calabrese (docente di alimentazione umana, collaboratore di prestigiose università estere, giornalista), lo scrittore Luca Doninelli, l’avvocato Giuseppe Zola, il cantante Bruno Lauzi …". Al Meeting di Rimini, sarà anche tracciato il progetto della diffusione dei “Club di Papillon” a livello nazionale, come del resto sarà presentato il Golosario, la guida alle mille e più cose buone d'Italia di Paolo Massobrio (e sarà anche dato l'annuncio della guida ai ristoranti d'Italia di Edoardo Raspelli - che si chiamerà "Il Raspelli" - ed uscirà all'inizio di ottobre per Edizioni La Stampa). A Rimini, sarà ospite, per discutere anche di questo progetto dei Club di Papillon, anche il Ministro delle Politiche Agricole, Giovanni Alemanno.
I Club prenderanno vita appunto da Papillon, periodico di sopravvivenza gastronomica, animato dal 1991 da Paolo Massobrio, che oggi ha un sodalizio con 2000 appassionati: www.clubpapillon.it . Ma quale sarà la sua filosofia? “Per noi un cibo o un vino, un piatto o un prodotto sono innanzitutto - racconta Massobrio - la storia di uomini che interpretano un territorio, interagiscono con esso e ne lasciano traccia per chiunque. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che hanno una storia che viene da lontano ed un'intelligenza che non si è appiattita sotto le regole delle grandi multinazionali che vorrebbero rendere tutto indistinto. La nostra, per carità, non è una battaglia contro i mulini a vento o un partito preso che attaccare il transgenico gratuitamente. La nostra vuol essere soltanto la messa su di un piedistallo di quella che, secondo noi, è la qualità, che ha un Dna ben rintracciabile e, vivaddio, non modificabile da interessi economici e quant'altro. E allora, la trattoria che consiglia Papillon o il Golosario fa la cucina del territorio, il ristorante è la reinterpretazione, anche in chiave creativa, di un patrimonio alimentare unico nel suo genere; la vineria è il luogo dove scoprire la ricchezza enologica dei territori del vino; l'agriturismo è la cascina che trasmette ancora racconti attraverso il lavoro agricolo ed un certo modo di concedere ospitalità. E poi i prodotti dell'operoso artigianato alimentare che tengono issata la bandiera del gusto ed i negozi che questi prodotti vogliono mettere, insieme con noi, su di un piedistallo. E poi le 600 cantine di qualità, distillerie e alberghi di campagna”. Massobrio e Raspelli tengono anche a precisare che “scrivono solo e unicamente per i lettori, ossia per gli acquirenti del nostro lavoro e delle nostre informazioni. Per questo, siamo abituati a presentarci in incognito e pagando il conto; per questo, credo, aumenta la nostra credibilità”.
Il giornalista, sommelier e critico gastronomico Paolo Massobrio anticipa poi quale saranno gli eventi su cui puntano i "Club di Papillon", neo creatura della Compagnia delle Opere: “saranno - conclude - a Milano, al “Salone dei Sapori”, dal 2 al 10 dicembre (iniziativa che richiama 1.200.000 visitatori) ed il “Salotto di Papillon”, dal 23 al 26 novembre, a Stupinigi (Torino), con la partecipazione di oltre 100 artigiani dell’agroalimentare di qualità ed eventi collegati di carattere culturale.
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