L’Italia ha consegnato a Bruxelles il piano di supporto che ogni Paese ha dovuto preparare per esplicitare la propria scelta sulle misure finanziate con l’Ocm vino. Ora dovrà essere approvato dalla Commissione, ma i tempi previsti sono lunghi.
“La Commissione - ha spiegato Federico Vecchioni a Firenze - ha già fatto sapere che potrebbe aver bisogno anche di 3 mesi, ovvero il tempo massimo previsto dal regolamento di base. Sono tempi inaccettabili. Agli Stati Membri ed ai produttori si chiede di analizzare le varie proposte in tempi brevissimi e poi le procedure si bloccano perché a Bruxelles non c’è la determinazione di analizzare i testi e di valutarli”.
Nell’attesa dell’esito della valutazione comunitaria, il Ministero delle Politiche Agricole sta lavorando con le Regioni e le Organizzazioni per improntare i decreti attuativi delle singole misure. Ma se non arriva in tempo l’approvazione da Bruxelles questi sforzi saranno vanificati.
Senza l’avallo della Commissione è in pericolo la partecipazione alle misure di ristrutturazione e riconversione, di prestazioni viniche, di promozione e a tutti gli altri provvedimenti inseriti nel piano.
“Chiediamo - ha detto Vecchioni - di sollecitare un’analisi rapida della proposta italiana, in modo da dare al sistema vitivinicolo certezze e ai suoi imprenditori la possibilità di lavorare concretamente e con tempestività”.
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