Correva il 4 aprile 2008, e dopo la copertina “Velenitaly” del settimanale “L’Espresso”, in pieno Vinitaly, i produttori di vino italiani avevano tuonato quasi all’unisono: “non manderemo le nostre bottiglie alla Guida dei Vini de L’Espresso”.
Ma come il vino decanta, così ha fatto l’ira dei vignaioli del Belpaese: soltanto tre importanti nomi dell’Italia enoica (due toscani e un umbro), come ci hanno raccontato il direttore della guida Enzo Vizzari e uno dei due curatori Ernesto Gentili, sono rimasti fedeli al loro intento, per motivi diversi, non inviando le proprie bottiglie ai degustatori della guida, presentata ieri a Firenze alla Stazione Leopolda, per l’elegenate regia di Pitti Immagine.
“Can che abbaia non morde”, come dicono in Toscana, oppure la Guida dei Vini de L’Espresso conta davvero? A ognuno il suo pensiero … Vizzari-Gentili-Rizzari si sono manifestati “molto soddisfatti dei risultati di un lavoro, svolto come sempre con serietà e professionalità”.
Osservatori, ed amanti dei numeri, invece, hanno fatto notare comunque l’assenza in degustazione di qualche azienda e di alcune etichette tra quelle premiate.
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