La decisione dell’Ue di facilitare l’export di 35.000 tonnellate di olio d’oliva extra dalla Tunisia verso l’Ue “non è stata presa in maniera burocratica, ma tiene conto dell’attuale situazione di mercato”. Lo spiega Daniel Rosario, portavoce del commissario Ue all’agricoltura, Phil Hogan.
“La misura - continua Rosario - è stata presa dai 28 Stati membri come segnale concreto di solidarietà ad un Paese partner in grave crisi dopo gli attacchi terroristici. Quel che registriamo è che gli stock attuali sono al minimo storico e una delle conseguenze potrebbe essere il rialzo dei prezzi finali, un aumento che potrebbe spingere i consumatori a cercare prodotti alternativi all’olio di oliva. Inoltre, in questa situazione, la propensione all’export delle imprese tende a diminuire e questo lascia il margine ad altri concorrenti di Paesi terzi per approfittarne. Tramite questa misura - aggiunge il portavoce della Commissione europea - cerchiamo di evitare che questo accada. Fra l’altro la concessione alla Tunisia implicherà un incremento netto delle importazioni veramente modesto, perché le importazioni in più andranno probabilmente a sostituire quelle già previste dall’industria della trasformazione - precisa Rosario, che getta acqua sul fuoco anche rispetto all’impatto dell’import extra dalla Tunisia sulla prossima raccolta di olive- gli indicatori disponibili ci dicono che la prossima campagna di raccolta 2015/2016 non sarà sufficiente perché gli stock dell’Ue raggiungano i livelli medi storici”.
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