Un top brand del vino italiano, Bolgheri, si unisce in etichetta ad uno dei marchi più forti del made in Italy, Toscana. Se entro il 18 settembre non arriveranno obiezioni, sarà via libera alla modifica del disciplinare che sancirà l’obbligo per i produttori di Doc Bolgheri di inserire la parola Toscana in etichetta, come si legge nella proposta di modifica pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 18 agosto. “È una modifica approvata in assemblea - spiega Riccardo Binda, direttore del Consorzio, guidato da Albiera Antinori (Guado al Tasso), Priscilla Incisa della Rocchetta (Tenuta San Guido - Sassicaia) e Cinzia Merli (Le Macchiole) - e aspettiamo il via libera definitivo passati i 30 giorni dalla pubblicazione della richiesta come prevede la legge”.
Ma non dovrebbero esserci sorprese. Bolgheri, dunque, tra le denominazioni toscane dai vini di maggior valore e fama, è la prima a seguire questa strada, aperta per prima dal Vino Nobile di Montepulciano, che ha inserito obbligatoriamente Toscana in etichetta soprattutto per distinguersi dal Montepulciano d’Abruzzo, e poi battuta anche dal Consorzio del Morellino di Scansano, ma in maniera facoltativa.
“Noi abbiamo scelto la via dell’obbligatorietà, come per altro concordato con le altre denominazioni in sede di Avito (l’organizzazione che riunisce tutte le denominazioni del vino di Toscana. Obbligatorietà - specifica Binda - che vale per la retro-etichetta, poi saranno i produttori a decidere se mettere o meno Toscana anche nell’etichetta frontale. In ogni caso, se è vero che Bolgheri è un marchio di primo piano del vino, Toscana è uno dei brand universali più forti del made in Italy, e dal momento che siamo un territorio importante, ma molto piccolo, avere Toscana in etichetta ci aiuterà a farci conoscere ancora di più soprattutto nei mercati nuovi, dove la cultura del vino non è ancora sviluppata. Ci aiuterà a raccontarci ed a contestualizzare la Doc Bolgheri all’interno della Toscana, che soprattutto all’estero è più facile da collocare geograficamente”.
Una modifica importante al disciplinare di Bolgheri, dunque, come lo è quella della base ampelografica dei vini bianchi di Bolgheri, sui quali sta crescendo l’interesse. A fregiarsi della Doc Bolgheri in versione bianca, quando la modifica sarà operativa, saranno i vini prodotti con Vermentino, Sauvignon e Viognier (e non più Trebbiano Toscano), senza vincoli di percentuali, in purezza o in blend (al quale potranno concorrere anche altri vitigni con uve a bacca bianca autorizzati dalla Regione Toscana, fino ad un massimo del 40%), in pieno spirito con la filosofia libertaria che governa da sempre la Doc Bolgheri, tra le più prestigiose del mondo grazie soprattutto ai sui grandi vini rossi.
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