Ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari e legate all’obesità è uno degli obiettivi che l’Onu si è data per il 2030, e tra le misure per raggiungerli, ci sarebbe anche la proposta di alzare le tasse e le accise su alcolici e prodotti con un elevato contenuto di grassi, sale e zuccheri. Rumors rilanciato ieri dal “Il Sole 24 Ore”, in prima pagina, con un titolo decisamente forte: “Onu, agroalimentare italiano sotto accusa: “Olio e Grana come il fumo””. Per il quotidiano “Il Sole 24 Ore”, allo studio ci sarebbe anche l’inserimento di avvisi di pericolo sulle confezioni di molti prodotti alimentari per scoraggiare il loro consumo, simili a quelli usati proprio per le sigarette.
Di cosa si parla, in concreto, si scoprirà il 27 settembre, nell’High Level Meeting delle Nazioni Uniti, di scena a New York, come già riportato da WineNews. In realtà, le proposte sul tavolo fatte sue dall’Onu arrivano dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Tutto parte da un report dell’Oms, dove non si menziona, in realtà, nessun prodotto in particolare, ma si ipotizzano, tra le misure possibile che, eventualmente, ed ovviamente, saranno i Governi a dover prendere, iniziative volte a diminuire il consumo di prodotti con alto contenuto di zuccheri, grassi saturi e sale. Tanto è bastato al mondo dell’agroalimentare italiano per innalzare una levata di scudi decisa e compatta. “L’annuncio dell’Onu di voler tassare olio d’oliva, Parmigiano Reggiano, Grana, prosciutto e persino il vino, equiparandoli a cibi dannosi per la salute e scoraggiandone il consumo, colpisce oltre un prodotto agroalimentare made in Italy esportato su tre, con effetti gravissimi sull’economia del Paese ma anche sulla salute dei cittadini”, ha tuonato la Coldiretti. “La filiera agroalimentare nazionale, dall’agricoltura all’industria, è già mobilitata. Ora occorre creare un fronte comune tra i Paesi della dieta mediterranea”, ha detto il presidente di Fedealimentare, Luigi Scordamaglia. Ma intanto, è stata la stessa Oms a cercare di calmare le acque: “le notizie di bollini neri su tale o tale alimento non sono corrette - ha affermato Francesco Branca, direttore del dipartimento di nutrizione dell’Oms per la salute e lo sviluppo - l’Oms non criminalizza determinati cibi ma raccomanda politiche che promuovano un consumo parsimonioso degli alimenti che hanno alti contenuti di sodio, zuccheri o grassi saturi. A tal fine l’Oms raccomanda ai Governi politiche per un'adeguata informazione, nelle scuole ad esempio, ma anche direttamente presso il consumatore con un'etichettatura dei prodotti in grado di fornire chiare informazioni sul loro contenuto. Anche le politiche dei prezzi possono essere utili. In particolare, se prodotti non-sani sono disponibili a prezzi bassi è più alta la probabilità che il loro consumo aumenti”.
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