Una campagna di comunicazione sinergica, “ampia e articolata”, con il supporto fondamentale delle istituzioni, a partire dal Ministero dell’Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida, e con le rappresentanze della filiera del vino, per agire “in maniera coesa per tutelare l’identità culturale, sociale ed economica del vino, restituendogli il ruolo che merita nella costruzione di un approccio maturo e consapevole al consumo”, con messaggi capaci “di riportare la questione all’interno di un contesto di verità scientifica, equilibrio e responsabilità”. È quanto chiedono alcune delle più importanti organizzazioni del mondo del vino e dell’agricoltura, da Federvini ad Alleanza delle Cooperative Italiane, da Assoenologi a Federdoc, tra le altre, che nei giorni scorsi hanno scritto una lettera congiunta a Lollobrigida, per ringraziare il Ministro “per la costante attenzione e la concreta vicinanza che ha sempre dimostrato nei confronti del settore vitivinicolo nazionale”, e per sollecitare, appunto, una campagna a sostegno del settore, in particolare per la crescente preoccupazione per le tante iniziative che sempre più spesso collegano il vino, in mondo negativo, al tema della salute, nei dibattiti internazionali, anche, o soprattutto, in vista della “Dichiarazione Politica sulle malattie non trasmissibili (Ncds) - che comprendono patologie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, disturbi mentali e neurologici, malattie dell’apparato muscolo-scheletrico - il cui processo negoziale, avviato nella primavera di quest’anno, si concluderà con l’adozione del nuovo testo il prossimo 25 settembre 2025”, si legge nella lettera (il testo integrale in focus).
Una lettera a cui il Ministro ha risposto positivamente: “è un onore essere riconosciuti come punto di riferimento di un settore, come quello dei produttori di vino italiani. Ma gli onori comportano anche oneri e non mi sono mai tirato indietro. Continuerò ad essere al loro fianco perché il vino non venga criminalizzato. Le istituzioni hanno il compito di informare, non di terrorizzare. E noi continueremo ad affermare che è necessario un consumo responsabile, ma non prenderemo parte a quella che ha gli aspetti di una crociata animata soprattutto da chi di vino sa poco o nulla. Il vino è parte da millenni della nostra storia, dei nostri territori, della nostra cultura e della nostra alimentazione considerata tra le migliori del pianeta. Il vino è anche lavoro, economia, tutela dell’ambiente e molto altro che ci mette in condizione di batterci in sua difesa e di chi lo produce”, ha scritto Lollobrigida sui social.
Parole che, per il Tavolo della Filiera Vino, coordinato da Piero Mastroberardino, vicepresidente di Federvini, “sono un segnale concreto e necessario in un momento in cui il settore vitivinicolo è sotto attacco. Serve una linea chiara e coerente a difesa di un comparto che rappresenta non solo un’eccellenza produttiva, ma anche una componente vitale del nostro sistema economico, culturale e territoriale”, spiega una nota del Tavolo, in cui si ribadisce “la necessità di un impegno congiunto - istituzionale e di filiera - per tutelare il vino da approcci semplificatori e scelte normative basate su logiche punitive e non su evidenze scientifiche. È il momento di dare voce a una narrazione autentica, che parli del vino per quello che è: patrimonio culturale, simbolo di identità e frutto di tradizioni millenarie. Una campagna di informazione trasparente e consapevole può aiutare a contrastare generalizzazioni dannose e a impedire che il dibattito sul consumo venga ridotto a slogan ideologici. Il Tavolo continuerà a operare in modo costruttivo e propositivo, promuovendo una comunicazione corretta e una tutela efficace di un comparto strategico per il Paese e per l’Europa”.
Focus - “Una campagna di comunicazione per il vino”, la lettera della filiera al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida
“Stimato Signor Ministro,
desideriamo anzitutto esprimerLe il nostro sincero e convinto apprezzamento per la costante attenzione e la concreta vicinanza che ha sempre dimostrato nei confronti del settore vitivinicolo nazionale. La Sua capacità di ascolto, l’impegno quotidiano e la visione strategica con cui ha accompagnato il comparto in questi anni rappresentano per tutti noi un punto di riferimento imprescindibile. È proprio in virtù del Suo ruolo, e della fiducia che da sempre riponiamo nella Sua guida, che ci rivolgiamo a Lei per condividere ancora le nostre più vive preoccupazioni rispetto all’evoluzione di un tema che, pur nella sua complessità, tocca direttamente il futuro della nostra filiera: il crescente collegamento tra vino e salute nei dibattiti internazionali. In più occasioni, insieme a Lei, abbiamo rilevato come, da alcuni anni, il vino - al pari delle altre bevande alcoliche - sia sempre più spesso oggetto di iniziative, anche di natura politica, fondate su divieti e restrizioni, con l’obiettivo dichiarato di contrastare le cosiddette malattie alcol-correlate. Siamo consci che l’appuntamento più rilevante all’orizzonte è rappresentato dalla revisione della Dichiarazione Politica sulle malattie non trasmissibili (Ncds) - che comprendono patologie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, disturbi mentali e neurologici, malattie dell’apparato muscolo-scheletrico - il cui processo negoziale, avviato nella primavera di quest’anno, si concluderà con l’adozione del nuovo testo il prossimo 25 settembre 2025. Pur non avendo carattere giuridicamente vincolante, tale dichiarazione potrà influenzare in modo significativo le future politiche internazionali, europee e nazionali in materia di alcol, comprese le prossime tappe della Strategia Globale dell’OMS sull’alcol, che mira a ridurre il consumo dannoso entro il 2030.Proprio per questa ragione, siamo a chiedere il Suo contributo per intensificare gli sforzi diplomatici, che sappiamo essere attivi da tempo, affinché il nuovo testo mantenga quell’equilibrio e quella ragionevolezza che avevano contraddistinto la dichiarazione del 2018, evitando derive ideologiche o generalizzazioni dannose. Come ben sa, in questo contesto assistiamo con crescente preoccupazione all’attivismo di movimenti anti-alcol che, negli ultimi anni, sono riusciti a egemonizzare il dibattito pubblico europeo e internazionale, influenzando anche il lavoro del Segretariato dell’Oms e di altri organismi sovranazionali. Siamo profondamente consapevoli - e Le siamo sinceramente grati - che l’Italia si è sempre distinta per una posizione equilibrata, fondata su evidenze scientifiche, sul valore dell’educazione e sulla promozione di una cultura del bere consapevole, rifuggendo da visioni neo-proibizioniste che la Storia ha già dimostrato essere inefficaci. Ma fino a quando sarà possibile mantenere questa posizione? E quali saranno, nel frattempo, gli effetti di questa crescente pressione ideologica sui consumatori di oggi e di domani? Per questo, con il Suo contributo, vorremmo consolidare una sinergia tra il mondo della rappresentanza e le Istituzioni, che agisca in maniera coesa per tutelare l’identità culturale, sociale ed economica del vino, restituendogli il ruolo che merita nella costruzione di un approccio maturo e consapevole al consumo. Tale obiettivo può essere perseguito solo attraverso una campagna di comunicazione ampia e articolata, capace di riportare la questione all’interno di un contesto di verità scientifica, equilibrio e responsabilità. Consapevoli della centralità del Suo ruolo e della fiducia che il settore Le riconosce, Le chiediamo con stima di farsi promotore di una nuova iniziativa interistituzionale, che coinvolga i Dicasteri competenti - a partire dal Ministero della Salute, per la natura del tema - e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ci siamo permessi, nel pieno rispetto delle consuete forme istituzionali, di anticipare la nostra disponibilità al dialogo con la Presidenza del Consiglio. Ma siamo convinti che ogni reale passo avanti potrà concretizzarsi solo attraverso il Suo pieno coinvolgimento e coordinamento. Siamo quindi a disposizione per un primo confronto, certi che - grazie al Suo contributo - sarà possibile definire un percorso condiviso, efficace e autorevole per affrontare con responsabilità e visione questa delicata fase. Con i nostri più cordiali saluti”.
Assoenologi (Riccardo Cotarella)
Associazione Generale Cooperative Italiane (Antonello Capua)
Confcooperative (Raffaele Drei)
Federdoc (Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi)
Federvini (Piero Mastroberardino)
Legacoop (Cristian Maretti)
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