La guerra al cambiamento climatico torna, prepotentemente, al centro del dibattito internazionale, con il vertice dei capi di Stato e di Governo che, al Palazzo di Vetro dell’Onu, ha radunato 120 leader mondiali per tracciare la via e gli obiettivi da seguire a partire dal 2015.
“Siamo qui per fare la storia”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, aprendo i lavori. E, in qualche modo, un piccolo passo verso un modo nuovo e migliore di affrontare il problema, è stato fatto, accogliendo ai piani alti della politica internazionale il presidente della “World Farmers’ Organisation” (Wfo), ossia l’associazione mondiale degli agricoltori diretti, Peter Kendall. “Gli agricoltori - ha detto Kendall - sono in prima linea nel programma del cambiamento climatico. Non solo il nostro lavoro e le nostre vite sono influenzate dai cambiamenti climatici, ma siamo anche di vitale importanza nella ricerca di soluzioni che portino ad un adattamento alla nuova situazione climatica”.
“Gli agricoltori - spiega ancora il presidente della Wfo - ed in particolare le donne, hanno interazioni quotidiane con l’ambiente, per questo devono essere considerati fattori chiave nello sviluppo di pratiche agricole sostenibili, che forniscano cibo e materiali rinnovabili, per supportare il sostentamento. Dobbiamo rimettere gli agricoltori al centro del settore agricolo, per essere più forti di fronte ai rischi climatici”. Alla riunione di alto livello “Partnerships to Achieve Global Food Security for Post-2015 Development”, Kendall ha anche sottolineato le sfide che dovranno affrontare gli agricoltori di tutto il mondo, come attori indipendenti e titolari di diritti, ma anche protagonisti attivi di tante comunità e di interi sistemi alimentari, ben al di là dall’essere identificati come semplici componenti della catena economica e commerciale del cibo.
“Gli agricoltori, e possono includere me stesso in questa categoria, svolgono un ruolo cruciale nel nutrire la popolazione mondiale. Aiutano a mantenere vitali le comunità rurali e sono responsabili della protezione delle risorse naturali in tutto il mondo. I contadini sono i protagonisti principali della filiera che porta nutrimento alla popolazione mondiale. Per questo è importante stabilire contratti agrari che offrano opportunità di reddito stabile, attraverso l’accesso ad un mercato sicuro. Questo è il motivo per cui la Wfo riconosce l’importanza di programmi come “Purchase for Progress” (P4P), opera del World Food Programme (Wfp). Mettere fine alla fame, infatti, non è possibile senza i piccoli agricoltori, ed un settore agricolo forte e vitale è fondamentale per garantire un futuro approvvigionamento stabile ad una popolazione in crescita, garantendo al tempo stesso lavoro specializzato nelle comunità rurali”.
“Agricoltura, clima, sicurezza alimentare e riduzione della povertà - continua Kendall - sono inestricabilmente legati. Gli agricoltori, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, hanno bisogno del sostegno di centri di ricerca per diventare più resistenti e adattarsi ai cambiamenti climatici, e per garantire raccolti più elevati. Noi sosteniamo fortemente il ruolo di servizi di consulenza rurali, perché siamo convinti che l’innovazione sia la base per lo sviluppo: senza la ricerca e l’innovazione, gli agricoltori non sarebbero in grado di produrre raccolti sempre più abbondanti o cibi di qualità superiore, o di essere più forti in un futuro coinvolgimento dei giovani e delle donne”.
La “World Farmers’ Organisation” ha anche partecipato al lancio del Segretario Generale del “Climate-Smart Agriculture Global Alliance” (Csa), un’azione multilaterale e multi-stakeholder: si tratta di un insieme di pratiche agricole, politiche e priorità di ricerca che permettono agli agricoltori di ottenere benefici sia di adattamento che di mitigazione. “La promozione della Csa - ha detto ancora Kendall - è uno dei pilastri della politica della Wfo sui cambiamenti climatici. Abbiamo risposto positivamente all’invito delle Nazioni Unite per la “Climate-Smart Agriculture Global Alliance”, che offre la possibilità di triplicare la produzione alimentare, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici e adattandosi ad essi. Il sistema volontario di ricompensare gli agricoltori che attuano pratiche agricole che favoriscono il sequestro del carbonio nel suolo, è solo un esempio di un approccio positivo, necessario per sviluppare ulteriormente l’efficienza e la produttività. Anche la produzione sostenibile di energie rinnovabili (biogas, biomasse, biocarburanti) contribuirà alla mitigazione dei cambiamenti climatici, fornendo un’alternativa ai combustibili fossili. Un approccio basato sugli incentivi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento, al contrario di un approccio basato sul rigore, avrà un effetto positivo a lungo termine sulla modernizzazione e la sostenibilità dei settori agricolo e forestale. E questo, a sua volta, stimolerà la crescita verde e lo sviluppo economico rurale, togliendo milioni di persone da una condizione di povertà rurale”.
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