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LA MEREGALLI PUNTA SULLE RISERVE DEL BRUNELLO DI ARGIANO: "FAR APPREZZARE L'EVOLUZIONE NEGLI ANNI DI UN BRUNELLO E METTERE NELLE CARTE DEI VINI UNA SELEZIONE DI ANNATE STORICHE … UN'OPERAZIONE NUOVA NEL MERCATO ITALIANO DEI GRANDI VINI"

Italia
Le cantine cinquecentesche di Argiano

Happening di livello, con location di stile e fascino (hotel a cinque stelle a Firenze, Milano e Roma) e regista di gran classe (Giuseppe Meregalli) per un evento speciale: la presentazione di sei annate storiche di Argiano ovvero di Brunello Riserva 1973, 1975, 1977, 1978, 1979 e 1980. Un "road show" non solo per presentare la Tenuta di Argiano, proprietà della contessa Noemi Marone Cinzano (acquistata dal suocero Gaetani Lovatelli d'Aragona, nel ‘92), che ha assunto le redini in prima persona imprimendo vitalità ed efficienza alla produzione (avvalendosi della collaborazione di Giacomo Tachis per raggiungere un’assoluta qualità dei suoi prodotti), ma soprattutto presentare un'operazione che va sicuramente "controcorrente" in Italia.
"L’idea dell’operazione annate storiche è nata quando nelle cinquecentesche cantine della Tenuta è stata trovata una grande quantità di bottiglie che il tempo aveva contribuito ad affinare - ha spiegato Sebastiano Rosa, direttore di Argiano - Conseguentemente la decisione di realizzare questo progetto: nelle cantine, è stata fatta costruire una camera ad azoto in cui quattro persone, per un mese intero, hanno stappato, controllato e ritappato tutte le bottiglie (da notare che le annate ’79 e ’80 sono state anche rimassificate). Dopo la ritappatura le bottiglie, sono state lasciate riposare in cantina ancora per 18 mesi a temperatura ed umidità costante e, alla fine, sono state confezionate in cassette da 6 bottiglie (con tanto di descrizione in una pergamena e con un libro sull'operazione e sulla Villa di Argiano), con chiusura a ghigliottina per permettere al prodotto di conservarsi ancora a lungo nel tempo".
Tutta l'operazione è stata realizzata in collaborazione con Giuseppe Meregalli (che da tempo si occupa della commercializzazione dei vini di Argiano; la Meregalli ha un parco prodotti di assoluto prestigio di 80 produttori e in Italia vanta 7800 clienti, di cui 2000 tra enoteche e negozi, 600 alberghi e 5200 ristoranti, tutti i "tre stelle" e la quasi totalità dei "due" ed "una stella"): "lo scopo è quello di far capire ed apprezzare l’evoluzione di un Brunello negli anni - ha spiegato Giuseppe Meregalli - e permettere così ai ristoratori ed enotecari di mettere nelle loro carte dei vini una selezione di annate mai viste prima ed una quantità tale per soddisfare molti clienti. E’ senz’altro un’operazione completamente nuova nel mercato italiano dei grandi vini e va anche in controtendenza ("almeno in Italia", commenta Meregalli), data che l’abitudine attuale di commercializzare vini sempre più pronti e facili da bere". "Si tratterà in tutto - continua Meregalli - di 300 lotti da 48 bottiglie assortite nelle diverse annate (Riserva '73, ’75, ’77, ’78, ’79, ’80) che verranno commercializzati anche nei paesi stranieri (ogni lotto ha un costo di 5 milioni). Una grande attenzione sarà riposta nel trasporto del vino che rimarrà nelle cantine di Argiano fino al momento della spedizione ai vari ristoratori ed enotecari per la quale si utilizzeranno mezzi climatizzati".
"Saranno bottiglie storiche (che, in caso di eventuali difetti, saranno sostituite, ndr) che, dato anche il costo accessibile, andranno sulle tavole della ristorazione medio-alta: sarà una grande esperienza poter degustare un vino che è rimasto ad affinare per quasi 30 anni nelle cantine dove è nato, la soluzione di continuità ha sicuramente giovato alle caratteristiche organolettiche del vino permettendogli di esprimere tutto il suo ventaglio gusto-olfattivo come mai avrebbe potuto fare se fosse stato sottoposto a vari “traslochi” - commenta Meregalli - che, in questa operazione, ha profuso tanta passione, cercando di divulgare al meglio i vini e la storia di Argiano" … che aggiunge "Io sono un commerciante e devo cercare di valorizzare quello che i produttori costruiscono, ma mai cercherei di pormi davanti ai produttori….”.

Il ritratto: la Tenuta di Argiano
La Tenuta di Argiano è di proprietà della contessa Noemi Marone Cinzano (in seguito all’acquisto, nel '92, dal suocero Francesco Gaetani Lovatelli d'Aragona). La direzione dell’azienda, nonché i servizi export e vendita in Italia, sono stati delegati dalla proprietà a favore di Sebastiano Rosa. Per la conduzione tecnica, la Tenuta di Argiano si avvale della consulenza di Giacomo Tachis: dopo aver creato vini di risonanza e fama mondiale quali Sassicaia, Tignanello e Solaia, Tachis, enologo di fama mondiale, è anche ad Argiano alla ricerca della qualità assoluta. La Tenuta di Argiano si estende per 100 ettari su un altopiano a 300 metri sul livello del mare, a sud di Montalcino. La superficie complessiva pianta a vigneto è di circa 35 ettari. Il Sangiovese (denominato a Montalcino Brunello) copre una superficie di 23 ettari; altri vitigni - Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah - sono presenti per una superficie complessiva di 12 ettari nelle splendide cantine sottostanti il Castello di Argiano (che risale alla fine del Cinquecento), dove a temperatura ed umidità costanti ed in assenza di luce e di rumori, soggiorna per il periodo dell’invecchiamento. La scelta dei legni viene considerata di primaria importanza ed è in continua evoluzione: oltre alle botti di rovere, sono state introdotte delle barriques francesi per consentire ai vini un’estrazione più morbida ed equilibrata. Il Brunello di Montalcino docg (100.000 bottiglie) e il Rosso di Montalcino Doc (50.000 bottiglie) rappresentano i prodotti classici di questa azienda di Montalcino. Dalla vendemmia 1995 si è affiancato alla produzione di vini a base di Sangiovese il “Solengo” (Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah).

Il fascino dell’affinamento del Brunello di Montalcino
Il bouquet e il sapore del Brunello vengono continuamente e completamente modificati durante l’invecchiamento. L’aroma del vino giovane sparisce, il bouquet s’intensifica, si affina acquisendo delicatezza e conseguentemente pregio. Gli eteri, che rappresentano la fusione dei profumi prodotti durante l’affinamento, sono il risultato di un lento e incompleto processo di reazioni fra alcol e acidi del vino, che si sviluppa in un modo molto intenso nei primi anni e poi sempre più lento. Il perfezionamento del bouquet avviene per riduzione (asfissia) durante la sosta in bottiglia grazie a un processo diametralmente opposto all’ossidazione (recupero d’ossigeno). Lo stato di riduzione dipende molto dalla temperatura: in effetti, il bouquet cresce più rapidamente quando la temperatura di conservazione è più elevata. Durante l’estate, infatti, il vino acquisisce maggior bouquet; tuttavia, non è il caso d’avvalersene: la temperatura giusta di conservazione del vino in bottiglia è intorno ai 12° C, poiché una più elevata aumenta anche il rischio della precipitazione delle sostanze coloranti sul fondo della bottiglia. L’evoluzione a temperatura ridotta è, quindi, più lenta, ma più ricca e più completa e la longevità del vino in bottiglia è inversamente proporzionale alla temperatura di conservazione.

Massimiliano Calandrini

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