Premessa d’obbligo, il mito di Bordeaux non è in discussione. Non possono bastare pochi anni di qualche difficoltà sui mercati dopo la bolla asiatica o le ultime “en primeur” non certo brillanti a gettare ombre su oltre 2 secoli di storia del vino sempre ai vertici per qualità, prestigio e quotazioni dei vini. Ma di certo le cose stanno cambiando anche tra i vigneti della Gironda, se le due voci più autorevoli e rispettate della critica francese, quelle di Bettane & Desseauve (www.bettanedesseauve.com), mettono addirittura in discussione la classificazione del 1855, definendola, secondo il magazine Uk “The Drink Business”, “superata”. Non tanto perché i 5 storici premier cru (Lafite, Latour, Margaux, Haut Brion, Mouton) non sono più alla loro, altezza, tutt’altro, ma perché c’è una intera schiera di vini meno conosciuti, che Bettane & Desseauve, ispirandosi dichiaratamente al fenomeno dei “Supertuscans”, definiscono “Super Bordeaux”, nomi che possono riscrivere la mappa del vertice qualitativo di Bordeaux, rinfrescare l’immagine della regione, fino a mettere in discussione la classificazione e il suo ruolo, con vini che per qualità e capacità di invecchiare possono giocarsela ai massimi livelli e che, grazie a prezzi più ragionevoli e forse anche ad uno stile più moderno, stanno conquistando gli appassionati, soprattutto più giovani. Vini che, in estrema sintesi, potrebbero riscrivere le regole del gioco e scardinare la ristrettissima elité “ultra conservatrice che difende l’ortodossia di Bordeaux”.
Un allargamento del vertice qualitativo della regione, insomma, quello avvertito da Bettane & Dessauve, reso possibile anche grazie a tanti investimenti nei diversi territori bordolesi, che hanno portato tecnologie e competenze nuove. Investimenti che, in parte, sono arrivati dalla Cina, che ormai, con i suoi tanti ricchi investitori, possiede oltre 120 Chateaux. E ora, proprio per fare in modo che questi investimenti continuino, e diventino ancora più virtuosi e strutturali, e non solo una moda passeggera legata alle voglie dei nuovi ricchi asiatici, è nata a Bordeaux la Wine Invest Experts (WI&NE, www.wi-ne.fr), riporta “Vitisphere”, che si auto definisce un “facilitatore di investimenti in vigna”, affinché questi vadano a buon fine, grazie ad un team di esperti di gestione finanziaria e vitivinicola, di enologia e di architettura, di tutela del paesaggio, di enoturismo e di consulenza legale. Un’iniziativa di cui è entusiasta anche il sindaco di Bordeaux Alain Juppe, che ha commentato scherzando: “porteranno nuovi investitori, e tra i vigneti di Bordeaux non è una cosa prudente”, riferendosi a coloro che vedono in questo una sorta di invasione di “perdita di sovranità” nel territorio. Eppure, le cose cambiano, come testimonia un’altra notizia che arriva dalla Regione del vino più famosa del mondo: il negociant Cordier Mestrezat (www.cordier-mestrezat.com, uno dei primi tre di Bordeaux per fatturato (50 milioni di euro nel 2010, il 70% grazie all’export) e tra quelli con le più antiche radici (è nato nel 2000 dalla fusione di Cordier, fondato nel 1886, e Mestrezat, datato addirittura nel 1815), secondo “Decanter” è stato comprato dal colosso cooperativo francese In Vivo, con un fatturato da 5,7 miliardi di euro, e focalizzato sull’agricoltura, la nutrizione animale e la distribuzione agroalimentare, che fa il suo ingresso in grande stile nel mondo del vino. Con l’obiettivo dichiarato, per altro, di sviluppare soprattutto i vini a marchio proprio, che oggi rappresentano il 25% del fatturato.
“Credo che sia la prima volta che una realtà cooperativa fuori dal mondo del vino compra un negociant”, ha detto il presidente della Fédération du Négoce des vins de Bordeaux (www.vins-bordeaux-negoce.com), che ha aggiunto: “è una cosa che da fiducia, dimostra come a dispetto di ogni difficoltà il settore è ancora attrattivo e c’è chi preparato ad investirci grandi capitali”.
Non mancheranno di certo, dunque, gli spunti di riflessione sul presente ed il futuro del vino di Bordeaux nei giorni di Vinexpo, nella capitale della Gironda, dal 14 al 18 giugno (www.vinexpo.com).
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