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LA NAZIONE/IL GIORNO/IL RESTO DEL CARLINO

Vinitaly, sfida all’ultimo calice ... In passerella vini reali e virtuali, vitigni centenari, grappoli che vanno all’insù... Vinitaly è palcoscenico internazionale di tendenze, stili, curiosità. Domina il rosso nei gusti degli italiani, ovviamente italiano e possibilmente di territorio. Quale territorio? In testa c’è Montalcino, seguito a ruota dalle Langhe, dalla Valpolicella e dal Chianti Classico. Dopo i rossi crescono le bollicine nazionali in un testa a testa con i vini bianchi. E’ la fotografia che viene fuori dal sondaggio lanciato a 9.600 enonauti (con risposte da 2.851) di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati del mondo del vino, effettuato in collaborazione con Vinitaly. Chi invece non rinuncia i vini stranieri (il 30% del campione) punta direttamente sulla Francia (80%), mentre la “vecchia Europa” nel suo complesso incassa un 5% di preferenze, ripartito tra Austria, Germania e Spagna.
I vini stranieri più amati parlano tutti francese: si parte dallo champagne, seguono i crus di Bordeaux, Borgogna e i Sauternes. Quanto alle bottiglie italiane più oggetto di desiderio, in testa c’è il Brunello di Montalcino, seguito da Barolo e Amarone della Valpolicella. Quindi, Chianti Classico e Barbaresco. Seguono i tagli bordolesi di Bolgheri, poi Nobile di Montepulciano e Taurasi. Chiudono la classifica Sagrantino di Montefalco, Collio, Franciacorta e Passito di Pantelleria. Ma il mondo del vino si contamina anche con quello della moda e cerca nuove strade di affermazione del made in Italy nel mondo. Così arrivano gli show-room del vino, una strada aperta da alcuni grandi marchi come Antinori, che con le sue ‘Cantinette’, da Firenze a Vienna, da Zurigo a Mosca, ha costruito un esempio di successo. Un’altra griffe toscana, Frescobaldi, sta lanciando una rete di negozi monomarca negli aeroporti italiani.
“L’apertura di un ‘wine show-room’ all’estero - dice Alessandro Regoli, direttore di winenews.it - è certo una scelta impegnativa, significa rivoluzionare la logistica, la gestione della fase post-vendita, ma consente di presidiare in prima persona un mercato non soltanto in termini di prodotto, ma anche di servizio e di comunicazione del marchio aziendale, con un ritorno economico e d’immagine praticamente immediato”. Il Vinitaly propone anche curiosità ‘tecnologiche’. In realtà non esiste ma sta per vivere nello spazio virtuale del web il Sagrantino bianco, frutto di un ardito progetto dell’imprenditore umbro Marco Caprai, pioniere del rilancio del celebre rosso di Montefalco.
Vigna e cantina saranno impiantate in Internet, per raccogliere informazioni e ‘testare’ il prodotto prima del lancio nella realtà. Poi al padiglione dell’Emilia Romagna si è parlato del vino ‘erectus’, il progetto di un viticoltore riminese, Franco Ariano, ideatore di un originale metodo di coltivazione della vite con i grappoli puntati all'insù, rivolti al cielo. Mentre una cantina bolognese, Podere Riosto, ha fatto degustare un vino rosso che non esiste sul mercato perchè prodotto da una vigna (la centenaria del Fantini) riscoperta dopo un oblio di 350 anni.

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