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LA NAZIONE/IL GIORNO/IL RESTO DEL CARLINO

Il Brunello brinda a ritmo di tango Cordata argentina su Poggio Landi ... Affare da 15 milioni di euro per la tenuta di 134 ettari a Montalcino ... Shopping tra le vigne senesi da parte di un gruppo di imprenditori italo-argentini tra la sponda senese del Chianti Classico e il cuore del Brunello di Montalcino. Se l’ingresso in Dievole, azienda che sorge a Vagliagli nel comune di Castelnuovo Berardenga e già di proprietà tedesca, è stato definito da pochissimi giorni, la cordata sta definendo ora una trattativa da 15 milioni di euro (stando alle indiscrezioni del sito WineNews) per l’acquisto di Poggio Landi a Montalcino, tenuta di proprietà della famiglia di Stefano Cinelli Colombini, già titolare della Fattoria dei Barbi. Si tratta dii 34 ettari di terreno, di cui 25 a vigneto (15 a Brunello). “Siamo ai dettagli ma finché non c’è la firma non possiamo ritenere conclusa la trattativa - spiega Stefano Cinelli Colombini -. Per noi si tratta di una scelta strategica. Oggi il Brunello è un gioiello che fa gola in tutto il mondo e, in questa fase, è a tutti gli effetti un bene rifugio. Basti pensare che nel 2012 nel territorio produttivo sono stati venduti 12 milioni di bottiglie con prezzi che oscillano sugli 800 euro a ettolitro”. Poggio Landi è dagli anni ‘70 di proprietà della famiglia di Stefano Cinelli Colombini: la tenuta comprende anche un casale da 800 mq e produce uve da Brunello, Rosso di Montalcino e Sant’Antimo. “Sappiamo che la trattativa con Dievole si è chiusa molto rapidamente - aggiunge Cinelli Colombini - ci auguriamo lo stesso anche nei nostro caso. Questa attenzione nel mondo è molto importante per tutto il sistema Montalcino, a conferma di una grande vitalità”. Tra le vigne del Brunello, infatti, la crisi sta diventando un’opportunità. Nei giorni scorsi, infatti, sempre secondo alcune anticipazioni di WineNews, la Tenuta Oliveto, di proprietà della famiglia Machetti è stata rilevata da parte della Soleya International Corporation di Panama per una cifra intorno agli 8 milioni di euro. Numerosi gli altri casi in passato: l’acquisto de Il Giardinello da parte di Louis Camilleri, ceo del colosso Philip Morris International, o di Mastrojanni, oggi del gruppo del caffè Illy, o Castiglion del Bosco, della griffe della moda Ferragamo. Altri ancora: l’acquisto de Il Palazzone da parte di Richard Parsons, ex ad di Time Warner e Citigroup (e consigliere del presidente Usa Barack Obama), o Poggio di Sotto da parte di Claudio Tipa, patron di Colle Massari e zio di Ernesto Bertarelli, lo svizzero mister Alinghi. Per non dimenticare, infine, i pionieri degli investimenti stranieri a Montalcino,come la famiglia italo-americana Mariani che, negli anni ‘70, hanno creato la Castello Banfi.

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