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LA NAZIONE/IL GIORNO/IL RESTO DEL CARLINO

Arriva il Chianti “Gran Classe” ... Prodotto solo con uve del tenitorio Firenze, cambia anche il marchio Gallo Nero e le regole del vino sfuso ... Il gallo nero cambia posto, lascia la fascetta e scende verso l’etichetta, così sugli scaffali si vedrà meglio. Non solo: per la prima volta, nel nuovo disegno realizzato dagli specialisti dell’agenzia Di Robilant che hanno eliminato il “marchietto tipo ceralacca” e la gabbietta che fa tanto spumantino di basso costo, per la prima volta apre il becco. E canta, per aiutare un altro anno con il segno “più” sui mercati: il 2012 si è chiuso con un + 8% a quota 260mila quintali, cioè 33-34 milioni di bottiglie, con il Nord America come piazza più forte, ma anche buone crescite in Cina. E per salutare anche l’arrivo della novità più grossa. E più ghiotta per gli appassionati. Se ne era già parlato a fine maggio, quando il Consorzio aveva aperto l’iter, ma ora è ufficiale: arriva anche nel Chianti Classico il “grand cru classé”, per usare un termine caro agli amanti dei Bordeaux. In Chianti si chiamerà Gran Selezione: è il vino migliore, fatto con uve che non possono essere acquistate, devono nascere tutte nelle vigne di proprietà della fattoria, e le bottiglie andranno sul mercato non prima di 30 mesi. Il vertice della nuova “piramide della qualità”, che lascia inalterate solo le caratteristiche del Chianti Classico d’annata, ma introduce una modifica importante anche per la riserva. Che finora poteva essere dichiarata tale fino all’ultimo momento prima di andare sul mercato, cioè 2 anni dopo la raccolta (di cui almeno tre mesi passati in bottiglia): d’ora in avanti, invece, fin da subito il produttore dovrà dichiarare che quell’uva è destinata a riserva. Una vera rivoluzione, tutta nella direzione della qualità. E non è la sola. L’assemblea del Consorzio, ieri, chiudendo un lavoro complessivo cominciato due anni fa, ha dettato nuove regole anche per il vino sfuso, quello - per capirsi - che si scambia tra aziende: dovrà partire nelle cisterne già certificato come Chianti Classico, “anche questa è una garanzia e indica la direzione di crescita della qualità”, spiega il direttore del Consorzio, Giuseppe Liberatore, che chiarisce la questione del logo sulla bottiglia: “Il Gallo Nero scompare dalla fascetta per diventare più visibile. Potrà essere posizionato sul collo della bottiglia, sull’etichetta o sulla retroetichetta, ma dovrà conservare comunque colori e dimensioni stabiliti dal Consorzio”. Per il presidente Sergio Zingarelli, “con questi nuovi strumenti saremo in grado di affrontare le nuove sfide del futuro con una serie di regole capaci di rendere il Chianti Classico più forte davanti alla crescente concorrenza internazionale”. Intanto, secondo un sondaggio del sito www.winenews.it
, il 76% delle migliori “griffe” del Vigneto Italia archivia il 2012 con un bilancio positivo in media del 4% i più nel fatturato.

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