Per tanti critici del vino è considerato il "fratellino" del Sassicaia, pur non nascendo dai terreni di "sua Maestà". Ma da Bolgheri tengono a precisare che "non sarà un secondo vino, non sarà un secondo Sassicaia, sarà semplicemente un altro vino, che sicuramente darà tante soddisfazioni all'azienda". Un vino che andrà in commercio nel 2002, e che ancora non ha un nome e non ha un’etichetta: "stiamo decidendo proprio, in questi giorni, su sette/otto nomi. Ma, forse, alla fine, la scelta cadrà su un nome di un podere o dell'azienda. E' comunque importante che sia legato al territorio di origine". Chissà, dunque, se si chiamerà "San Guido" ! Già decise, invece, sia le caratteristiche tecniche del vino che le strategie di vendita. Sul primo aspetto: sarà un rosso Igt Toscana della vendemmia 2000 (nelle vendemmie a seguire, potrebbe poi anche diventare Bolgheri Rosso Doc), che nasce da vigneti vicini a quelli della Tenuta San Guido (che, per questa operazione, ha preso in comodato 30 ettari, di proprietà dei parenti degli Incisa della Rocchetta, da parte della storica famiglia della Gherardesca), sarà un blend di Merlot (40%), Cabernet Sauvignon (40%) e Sangiovese (20%), l'enologo sarà Giacomo Tachis, creatore del Sassicaia ed uno dei più grandi "mescolavino" del mondo (che avrà a sua disposizione, per questo vino, una cantina ad hoc in quel di Bolgheri). Per quanto riguarda, invece, la commercializzazione (che, come per il Sassicaia, sarà curata da una delle società più importanti di distribuzione d'Italia, la Meregalli), il costo sarà la metà del Sassicaia , cioè sulle 60.000 lire ad enoteche e ristoranti(iva compresa), uscirà dopo il Vinitaly 2002 e le bottiglie saranno 30.000 (ovvero 2500 casse da 12 bottiglie). Un vino che, di sicuro, darà alla Tenuta San Guido ed agli Incisa della Rocchetta, soddisfazioni pari a quelle dei cavalli e del Sassicaia (di cui il marchese Nicolò consiglia sempre le annate con l'8: '68, '78, '88, '98), sempre più in vetta ai desideri degli appassionati di vino d'Italia e del mondo.
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