La cultura delle grandi produzioni di vino e l’agricoltura di qualità, che sono il punto di forza dell’Italia nel mondo, e di cui anche noi italiani, nell’emergenza vissuta, abbiamo riscoperto il valore fondamentale; la connessione, che vuol dire - concretamente e finalmente - una rete web che possa collegare online tutti, in ogni luogo e in ogni dove, anche dai borghi più piccoli e lontani, che sono tanti in Italia, e che nella quarantena sono diventati un posto ideale dove vivere e anche lavorare in smart working; ma anche l’altra rete, quella delle attività commerciali e della campagna, che per rilanciare i propri territori, bellissimi e ricchissimi di natura, cultura e soprattutto di enogastronomia di qualità, in una parola di biodiversità, scelgono di unire le forze creando delle vere e proprie alleanze tra filiere. Ecco lo scenario post-Covid, che c’è dietro al gesto di tante cantine di accogliere nelle loro botteghe online i produttori locali, promuovendo insieme ai propri vini le prelibatezze dello stesso territorio, autentiche chicche gastronomiche che altrimenti sarebbe più difficile conoscere, ma che, insieme ad una bottiglia, raccontano al palato e al cuore la propria origine comune.
Case history ante-Covid non mancano: sono molte le cantine che, in tutta Italia, dai territori del vino più celebri a quelli ancora meno conosciuti ma in ascesa, da tempo hanno aperto i loro store online alla vendita dei migliori prodotti del proprio territorio. Farine e legumi, salumi, formaggi di capra, riso Baldo, Vialone Nano e soprattutto Carnaroli Classico, ma anche miele biologico e composte e, ovviamente vino, con spirito di bottega ma anche con un tocco gourmet, sono gli ingredienti degli spin-off gastronomici delle aziende del vino, sperimentati da cantine come Tenuta Mazzolino, che dall’Oltrepò - 20 ettari vitati, adagiati sulla riva destra del Po - ha aperto sul web Bottega Mazzolino. Dove, l’aspirante chef, il salutista, l’apprendista panificatore o il semplice food lover, possono trovare “prodotti, figli di gesti agricoli, realizzati da persone vere che abbiamo avuto la fortuna di conoscere grazie al nostro lavoro; amici ancora prima di artigiani che, come noi, hanno deciso di mettere la loro terra al centro di tutto”, spiega Francesca Seralvo, alla guida della cantina.
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