Livello di indebitamento (che per certi allevatori raggiunge medie di 4.500 euro per ettaro di terreno disponibile); calo del 10% circa dei ricavi per i soci delle cantine sociali del reggiano; caduta dei prezzi alla produzione di mais e frumento (anche del 30% su base annua), frutta e ortaggi: sono i temi che maggiormente preoccupano i produttori agricoli in Emilia-Romagna che scendono in piazza. Cia, Confagricoltura e Copagri emiliane hanno programmato domani 17 settembre una manifestazione di protesta, con un presidio pacifico a Faenza (ore 11) e Modena (ore 15, uscita casello autostradale Modena nord) per richiamare l’attenzione della politica e delle istituzioni sui gravi problemi che sta attraversando il settore agroalimentare italiano.
Giuseppe Politi (Cia), Federico Vecchioni (Confagricoltura) e Francesco Verrascina (Copagri) hanno presentato un programma di protesta, dal nome “Difendiamo ciò che vale, difendiamo l’agricoltura”, che si concluderà il 30 settembre, giorno in cui sarà presentato il disegno di legge Finanziaria 2010.
Ecco, quindi, perché le tre organizzazioni mirano a portare 150 agricoltori reggiani al presidio di Modena nord, ad una protesta, garantiscono gli organizzatori, “che sarà civile e composta, ma ferma sulle sue finalità: ottenere misure concrete e tempestive per salvare il settore e per ricordare a tutti, come recita uno degli slogan che saranno esposti, che “chiudere una stalla è come chiudere una fabbrica”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025