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LA RIPRESA DEL MERCATO INTERNO, “UN PASSO INDIETRO SU IVA E IMU”, LA RISCOPERTA DEL VINO COME ALIMENTO, LA CONFERMA DEI RISULTATI 2011: ECCO LE “BUONE NOVELLE” CHE VORREBBERO I PRODUTTORI NEL 2012. CONSAPEVOLI, PERO’, CHE SARÀ UN ANNO DIFFICILE

Italia
I desideri dei produttori italiani per il 2012

La ripresa del mercato interno, “un passo indietro su Iva e Imu”, la riscoperta del valore del vino come alimento, la conferma dei risultati del 2011: ecco le “buone novelle” che i produttori italiani sperano di sentire nel 2012. Con la consapevolezza, però, che sarà un anno difficile. “La bella notizia sarebbe che i consumi ci permettano di mantenere quello che abbiamo recuperato nel 2010 e 2011 - dice Francesca Planeta della celebre cantina siciliana - perché pensare di crescere è quasi impossibile”. “Speriamo di replicare i risultati degli ultimi due anni - dice Francesco Zonin, alfiere di uno dei gruppi vinicoli più importanti del Belpaese - la bella notizia sarebbe la ripresa del mercato italiano, anche se le premesse non sono le migliori”. Buone notizie dal mercato italiano sono le più attese anche da Marilisa Allegrini, alla guida della celebre griffe veneta, “perché vedere crescere i consumi di vino in Italia sarebbe segno anche di un Paese che sta meglio in generale”. Per Michele Bernetti della marchigiana Umani Ronchi, una bella notizia sarebbe sentire che “l’Italia del vino riesce ancora ad investire in qualità e a migliorare il valore del proprio prodotto”. Ma c’è anche chi spera in “un passo indietro sull’Imu, l’ex Ici che colpirà anche il vino e l’agricoltura, settori che già hanno difficoltà ad andare avanti - spiega Ornella Venica della prestigiosa cantina friulana - e che hanno un ruolo di sentinelle del territorio”. “La bella notizia, anche se è utopia, sarebbe che venisse cancellato l’aumento dell’Iva sul vino - dice, invece, Enrico Viglierchio, dg di Castello Banfi, azienda leader del territorio di Montalcino - e che arrivassero misure per la crescita a sostegno dei consumi. Perché un calo generalizzato dei consumi colpirebbe il vino in modo importante, dato che il nettare di Bacco, ormai, non è più un bene primario”. E proprio un cambio di rotta in questo senso, invece, è la notizia più bella che potrebbe arrivare per Ernesto Abbona della storica cantina piemontese Marchesi di Barolo: “sarebbe bello tornare a parlare di vino, anche sui media, sempre più come importante ed efficace elemento integratore della dieta quotidiana. Da bersi a tavola, nei pasti, e nei limiti che la nostra cultura ormai ha ben presenti”. Auguri!

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