Un marchio che contraddistingua la mandorla di Sicilia, supporto ai produttori per migliorare la qualità e la quantità della produzione, ricorrendo anche all’innovazione tecnologica, realizzando nuovi impianti e razionalizzando quelli esistenti: sono i punti qualificanti del progetto, presentato oggi a Catania, predisposto dagli uffici del Dipartimento degli Interventi Infrastrutturali dell’assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari per la filiera mandorlicola della Regione Sicilia.
“Il progetto - afferma Elio d’Antrassi, assessore regionale all’agricoltura - è stato stilato d’intesa con i produttori e gli imprenditori delle aziende di trasformazione, con le Università di Catania e Palermo, e intende rilanciare la coltura del mandorlo, mediante la valorizzazione della produzione di qualità, attraverso la tutela, abbinata alla garanzia della sicurezza dei processi produttivi e della rintracciabilità”.
“Gli interventi - sottolinea Salvatore Barbagallo, direttore del Dipartimento degli Interventi Infrastrutturali - si articoleranno su tre azioni: ricerca scientifica e promozione; valorizzazione del prodotto e informazione ai consumatori; diffusione delle innovazioni, consulenza alle imprese e formazione. Intendiamo favorire anche l’incremento della produzione certificata, rafforzando il connubio tra produzioni tipiche e territorio di provenienza anche con l’istituzione delle vie del mandorlo. Sono previsti anche interventi per migliorare la capacità professionale degli imprenditori lungo tutta la filiera e l’incentivazione di accordi per ridurne i passaggi”.
In Sicilia (dati Istat) sono 47.350 gli ettari coltivati a mandorlo, il 60% della superficie mandorlicola italiana, per una produzione stimata in 762.115 quintali in guscio. Deciso anche l’avvio di un tavolo tecnico permanente sulla mandorla, esteso all’intero comparto della frutta secca.
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