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La “Vente des vins des Hospices de Beaune”, l’asta benefica enoica più antica al mondo, di scena ieri in Borgogna, ha toccato un nuovo record: 8 milioni e 82.000 euro. La “Pièce du Président”, un Corton Grand Cru Le Bressandes, a quota 220.000 euro

La “Vente des vins des Hospices de Beaune”, l’asta benefica enoica più antica al mondo, di scena ieri in Borgogna, ha toccato un nuovo record: 8 milioni e 82.000 euro, in crescita del 28% sul 2013, quando una vendemmia a dir poco scarsa portò sotto il martello di Christie’s qualche “pièces” (botti da 228 litri) in meno. L’edizione n. 154, invece, è andata decisamente meglio, e le 534 “pièces”, divise tra 417 di rosso e 117 di bianco, di 47 diverse cuvée, hanno raggiunto un prezzo medio di 13.750 euro (+5,66% sul 2013), specie grazie all’apprezzamento dei bianchi (+14,57%).
Il lotto più prestigioso, la “Pièce du Président”, un Corton Grand Cru Le Bressandes, è stata venduta a un gruppo di wine lover del Quebec, attraverso il négociant Albert-Bichel, per 220.000 euro: il denaro raccolto andrà a finanziare le attività del “Toutes à l’Ecole”, un’organizzazione che finanzia l’istruzione per le ragazze della Cambogia, e della “Imagine Foundation”, impegnata nella ricerca sulle malattie genetiche (www.hospices-beaune.com).
Il resto dei proventi dell’asta andrà a finanziare l’Hospices de Beaune, istituzione fondata nel XV secolo da Nicolas Rolin, cancelliere del duca di Borgogna. “Questa di Beaune - spiega il presidente dell’unione dei produttori di Borgogna, Frédéric Drouhin - è una vendita che riflette il giudizio qualitativo dell’annata”. Indicativo, secondo Christie, il prezzo toccato dal Clos de La Roche Grand Cru, che ha raggiunto i 74.900 € per una pièce, che potrebbe rivelarsi di buon auspicio per l’annata 2014 di Borgogna: Anche se, come dice Anthony Hanson, del dipartimento vino di Christie’s, “una volta la vendita di Beaune era un vero e proprio barometro per il mercato dei vini di Borgogna. Oggi il barometro è rotto: è un’asta di beneficenza, la gente non sta comprando per fare affari, ma per tutt’altra motivazione”.
Quella dell’Hospices de Beaune, comunque, oggi è una produzione ricca e di livello, se si pensa che l’88% dei vigneti dell’Hospices è classificato come Premier Cru e Grand Cru, tra Auxey-Duresses, Beaune, Meursault, Monthélie, Pommard, Pernand-Vergelesses, Chassagne-Montrachet, Savigny-lès-Beaune, Volnay, Saint Romain e Santenay, in cui il lavoro è portato avanti da 23 vigneron coordinati dall’enologo Roland Masse.

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