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CLIMA ED ECONOMIA

L’Abruzzo del vino alza la voce: “a 4 mesi dal decreto sullo stato di calamità nessuna erogazione”

Situazione economica critica per tante aziende, in una Regione che nel 2023 ha perso il 70% delle uve. E che “bussa” al Governo nazionale e regionale
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Alessandro Nicodemi, presidente Consorzio Vini d’Abruzzo

Regione tra le più colpite dal calo di produzione dovuto al clima e alla peronospora nel 2023, l’Abruzzo del vino è stato in prima linea per chiedere interventi e ristori al Governo, che li aveva di fatto annunciati e approvati. Ma “a distanza di quattro mesi dal decreto sullo stato di calamità per la viticoltura abruzzese, nel 2023 colpita dalla peronospora che ha ridotto la produzione di uva in Abruzzo di circa il 70% - più del doppio rispetto alla media nazionale - fino ad annientarla in vaste aree, non c’è stata alcuna erogazione di risorse”. Così l’intero comparto vitivinicolo abruzzese, rappresentato, da Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, Assoenologi, Cia-Agricoltori Abruzzo, Città del Vino, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Daq Vino d’Abruzzo, Fivi Abruzzo, Gva, Legacoop Abruzzo, Liberi Agricoltori Abruzzo e Movimento Turismo del Vino, si rivolge al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, all’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente e all’Associazione bancaria italiana (Abi) e, in assenza di risposte entro il 31 maggio, annuncia significative manifestazioni per i prossimi giorni.
“È bene far presente che, per la sopravvivenza di migliaia di aziende viticole abruzzesi, non è fondamentale solo lo stanziamento delle risorse, ma anche la certezza dei tempi di erogazione”, commenta Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo. “Nulla è stato fatto in merito all’attivazione delle provvidenze previste”, si legge nel documento inviato, tra gli altri, al Presidente del Consiglio Meloni, “per le quali vi sono solo indicazioni generiche e non esaustive da parte del sistema bancario che, di fatto, pongono le aziende interessate nella condizione di non poter accedere agli indennizzi attesi, con gravissime conseguenze in merito alle relative esposizioni debitorie che, in assenza di un intervento immediato, rischiano di passare entro poche settimane in situazioni di “esposizioni creditizie deteriorate””.
Ancora oggi mentre l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e l’Inps, hanno attivato specifici sportelli per la presentazione delle istanze relative ai contributi in conto capitale e per le agevolazioni previdenziali, nulla è stato fatto per l’attivazione dei prestiti, ma soprattutto, per la moratoria dei mutui in essere, cioè la loro sospensione. Il comparto vitivinicolo abruzzese pertanto chiede di conoscere i tempi di elargizione da parte di Agea dei contributi in conto capitale, indispensabili per fornire un adeguato sostegno alle imprese, le modalità ed i tempi di attivazione di prestiti e sospensione mutui, indispensabili per evitare che le aziende rischino di passare in situazioni di “esposizioni creditizie deteriorate”, e infine le modalità ed i tempi di attuazione dei provvedimenti adottati dalla Regione Abruzzo, ossia i tempi elargizione dei micro-prestiti da parte della Fira Abruzzo relativi al bando 2023 (2,5 milioni di euro), le modalità di utilizzo e i tempi per l’elargizione delle risorse rese disponibili per l’anno 2024 (2,5 milioni di euro), e le modalità e i tempi di elargizione delle risorse previste dalla legge di stabilità regionale del 2024 (5,2 più ulteriori 7,5 milioni di euro).

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