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“LANAIOLO”, “FERMENTINO” E “FALANGINA”… IL CORRETTORE AUTOMATICO DI WORD GENERA SCOMPIGLIO NEL MONDO DEL VINO CREANDO STORPIATURE E IRRIVERENTI CLONI. DOPO UN TOUR ENOGASTRONOMICO NELLA “TANGA”, C’E’ BEN POCO DA STARE “ALLEGRONI”

Italia
La Langa con Word diventa ... Tanga

Navigando nel mare magnum dei siti dedicati al vino e al suo vasto mondo può capitare d’imbattersi in curiose espressioni, in strani nomi di aziende o di vini che stonano all’orecchio, o per meglio dire all’occhio del lettore e generano l’ilarità degli addetti ai lavori confondendo, invece, i neofiti, già atterriti dalla vastità di questo mondo che è l’enologia. La “colpa” di tal fenomeno è di uno strano “virus” chiamato “correttore automatico” di “Word” che crea nuove aziende e involontariamente le diffonde nel web.
Quando nel 1997 la famiglia Zonin decise d’investire anche nella calda e soleggiata Trinacria, tutto s’immaginava tranne che la sua azienda in provincia di Caltanissetta, a Butera, regno della Doc Riesi, sarebbe diventata “sulla carta” il Feudo Principi di Bufera: come dire, nemmeno in Sicilia si sta al riparo dagli agenti atmosferici … .
Word, tuttavia, colpisce soprattutto nelle Langhe e nella Franciacorta, terroir storici della viticoltura italiana, anche se bisogna ammettere che lo fa in maniera alquanto giocosa. Bruno Giacosa, infatti, azienda vinicola dal 1871 non se la sarà presa se con l’avvento del computer il suo nome è stato talvolta storpiato in modo così simpatico. Possono stare ben allegroni, invece, a Fumane di Valpolicella: il brand Allegrini oltre che sinonimo di qualità e affidabilità si rivela il compagno perfetto per goliardici banchetti in compagnia di amici … Ancora sul positivo filone della gioia come non citare l’azienda italiana tra le più rinomate e prestigiose al mondo: davvero gaia l’atmosfera che si sprigiona intorno a una bottiglia di Barolo o Barbaresco di Angelo Gaja.
Possiamo comunque affermare che i danni provocati da “Word” nel territorio del Barolo e i suoi fratelli, sono piuttosto contenuti, unica doccia fredda è toccata non tanto a una delle aziende ma alla denominazione del territorio stesso: tra Alba e Cherasco, piccoli borghi aggrappati alle colline, la povera Langa in molteplici occasioni si è vista rimpiazzare dal più moderno tanga… Meno male che a consolarla accorre subito da Monforte d’Alba uno dei più sublimi vini osannati e celebrati da tutte le guide, il Confortino, al secolo Monfortino, di Giacomo Conterno.
Esistono i furbi nel mondo del vino? “Word” è convinto di sì; nella cornice delle dolci colline moreniche adagiate tra Brescia ed il Lago d’Iseo, a Capriolo, nel cuore della Franciacorta sorge la scaltra Ricci Furbastro, simpatico clone informatico della “Ricci Curbastro” storica impresa vitivinicola tra le prime a entrare a far parte nel 1967 del Consorzio per la tutela del Franciacorta.
Spostandoci dalle regioni cisalpine alla collinosa Toscana credevate che la patria del Brunello fosse immune a tale irrispettoso fenomeno? Illusi: “Word” non fa distinzioni tra Sangiovese o Nebbiolo, anzi sembra accanirsi con il povero abitante di Montalcino, privandolo della sua fiera identità campanilista. L’Ilcinese, infatti, viene brutalmente trasformato ne il cinese e si ritrova a bere il Brunello di quella Poverina, che altri non è che l’azienda agricola La Poderina, l’azienda nel territorio del Brunello che fa capo alla SaiAgricola.
Come avrete capito “Word” si comporta come la dea bendata, storpiando o ingentilendo nomi e denominazioni senza criterio né intenzione. Fortunata, infatti, l’azienda Tenimenti Angelini, che si è vista attribuire in sorte dal correttore automatico un celestiale Tenimenti Angelici.
Per chi non si sentisse soddisfatto da questa carrellata di aziende scompigliate dal vento di Word ecco un assaggio di quello che succede direttamente ai vitigni. Diffuso prevalentemente in Campania e nel Sannio, dove era già coltivato in epoca romana, il vitigno a bacca bianca dalle incerte origini conosciuto con il nome di Falanghina è sensibile alla perdita dell’acca e si trasforma con nonchalance in un’ossea Falangina, la seconda delle tre strutture ossee delle dita della mano.
Quale miglior cambiamento, invece, per un’uva usata prevalentemente per apportare morbidezza nella composizione del Chianti come il Canaiolo, antico vitigno a bacca rossa della Toscana, se non in un soffice Lanaiolo? Chi tra gli enonauti s’interroga sull’origine e sulla natura di un vitigno piuttosto frequente nel mare virtuale di internet, tale Fermentino, sappia che si tratta del buon Vermentino, vitigno aromatico originario del Portogallo o dell’Isola di Madeira diffuso oggi in Sardegna, Corsica e Liguria.
Di recente entrato a far parte del profumato cosmo di Bacco, Andrea Muccioli, figlio di Vincenzo fondatore della Comunità di recupero San Patrignano, non è sfuggito alle grinfie di “Word”, il quale si è comportato, tutto sommato “teneramente” con lui: a chi non piacerebbe trasformarsi in Cuccioli?
Gioia Bazzotti

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