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L’ANNIVERSARIO

L’Associazione Italiana Sommelier (Ais) compie 60 anni: il via ad un 2025 di festeggiamenti

Dal Ristorante Savini di Milano, dove tutto iniziò (con il fondatore Jean Valenti), tra istituzioni & partner Ais, un messaggio di unità per il futuro

“Sessant’anni fa il nostro fondatore Jean Valenti ebbe una visione di libertà, creando un’associazione indipendente il cui unico scopo fosse la cultura. Oggi quella visione è la nostra identità, rafforzata dallo status di Ente del Terzo Settore. Affidiamo i festeggiamenti alla forza delle nostre sedi regionali, cuore pulsante della nostra comunità”. Parole di Sandro Camilli, presidente Ais (Associazione Italiana Sommelier), che, da Milano, ha dato il via alle celebrazioni dei 60 anni di quello che è diventato un patrimonio comune: fondata il 7 luglio 1965 e riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica nel 1973, l’Associazione Italiana Sommelier (Ais) è il più grande e qualificato ente di formazione per sommelier in Italia e nel mondo, e conta oggi oltre 45.000 membri, che ne fanno la più grande community del vino in Italia.
“Questa diffusione capillare, affidata alle delegazioni territoriali, ha democratizzato la cultura enologica, trasformando l’associazione in un punto di riferimento in ogni provincia”, spiega l’Ais. La celebrazione di Milano, spiega una nota ufficiale, ha assunto un carattere spiccatamente istituzionale.
Una serata in cui i Sommelier Ais ha ribadito anche “il desiderio di di rafforzare insieme alle altre principali associazioni del settore (Fisar, Onav, Aspi, Fis) quegli intenti che le uniscono: diffondere la passione per il vino di qualità, promuoverne la cultura e affrontare uniti le sfide del futuro. Un desiderio reso tangibile dalla amichevole partecipazione di Giuseppe Vaccarini, presidente Aspi (Associazione della Sommellerie Professionale Italiana), Vito Intini, presidente Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino), oltre che dai messaggi inviati da Roberto Donadini, presidente Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori) e Franco Maria Ricci, presidente Fis (Fondazione Italiana Sommelier)”.
Associazioni della sommellerie che, oltre a svolgere un grande lavoro per la diffusione della cultura del vino, si interrogano costantemente, e da tempo, anche sulla necessità di rivedere un linguaggio del racconto enoico che non può non essere anche specialistico, ma che deve, al contempo, trovare dei registri più moderni e “pop”, per ampliare la platea e far arrivare un messaggio ad un pubblico più vasto possibile, e diverso, a livello generazionale e di approccio al vino, da quello del passato.

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