Sono 59 le “Spighe Verdi” 2021, i riconoscimenti assegnati oggi dalla Fee - Foundation for Environmental Education, ai Comuni rurali che in Italia che si distinguono per il modo in cui tutelano e valorizzano le loro risorse ambientali. E 18 Comuni sono le novità (sul 2020), mentre 5 sono i Comuni che escono dalla lista: la Regione più virtuosa è il Piemonte, con 10 “Spighe Verdi”. Seguono le Marche, con 9 territori premiati, quindi la Toscana con 7, la Puglia e la Calabria con 6, il Lazio con 5, la Campania con 4, Umbria e Abruzzo con 3, Veneto con 2, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia e Sicilia con 1.
Corrispettivo rurale delle “Bandiere Blu” assegnate alle località balneari, le “Spighe Verdi” sono diventate un marchio di qualità, una garanzia per una vacanza in campagna fatta di natura, buon cibo, accoglienza autentica e slow e quindi anche un volano per lo sviluppo economico e l’occupazione. Come sottolinea Confagricoltura, “Spighe Verdi” è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.
Una gestione del territorio verso la sostenibilità basata su una lunga lista di indicatori che vengono valutati dalla Fee con un gruppo di lavoro del quale fanno parte il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero per il Turismo, l’Ispra - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Confagricoltura. In tutto tengono in considerazione 67 indicatori per 16 macro aree, tra cui: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani.
“Registriamo quest’anno - dice Claudio Mazza, presidente Fee Italia - un importante aumento delle località “Spighe Verdi”. Non solo per i Comuni rurali che ottengono oggi la certificazione, ma anche per tutti i territori che hanno chiesto di avviare il percorso. Da Nord al Centro e al Sud, segno che l’attenzione e l’impegno per uno sviluppo sostenibile del territorio, la scelta di politiche di gestione rispettose dell’ambiente, la necessaria sinergia tra amministrazioni locali e agricoltori sta crescendo, così come cresce la consapevolezza che questa è l’unica via perseguibile per il nostro futuro. Un lungo e grande lavoro è stato compiuto negli anni, passo dopo passo, prima attraverso il programma “Bandiera Blu” e poi con “Spighe Verdi”, abbiamo affiancato, supportato e guidato i Comuni nel processo di cambiamento. Le località “Spighe Verdi” - conclude Mazza - rappresentano un’eccellenza italiana, frutto di un lavoro costante, di sensibilizzazione della cittadinanza, di formazione degli amministratori, di percorsi costruiti all’insegna della sostenibilità ambientale e di un miglioramento della qualità della vita. Un’eccellenza italiana proprio come i prodotti agricoli Dop, Igp, Doc che la nostra Italia vanta ed esporta nel mondo”.
“Il costante aumento del numero dei Comuni “Spighe Verdi” - sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura - dimostra che cresce di anno in anno la sensibilità verso la sostenibilità, l’economia circolare, la valorizzazione dei prodotti tipici, l’accoglienza, ovvero i temi che caratterizzano il programma di Fee (Foundation for Environmental Education), al quale Confagricoltura collabora con convinzione dalla prima edizione. Non a caso abbiamo scommesso da tempo e crediamo profondamente nella necessità di un rilancio delle aree interne del Paese e dei centri che hanno nell’agricoltura il loro punto di forza. La pandemia ha accentuato questa convinzione e fornito ulteriori elementi per stimolare le amministrazioni pubbliche a investire in questa direzione. Il nostro settore - continua Giansanti - svolge un ruolo di primaria importanza, a fianco dei Comuni, non solo nella tutela e nella valorizzazione dei territori, ma sempre più nella transizione ecologica che coinvolge anche le città rurali, con le loro imprese e comunità. Siamo fieri di essere protagonisti del programma di ‘Spighe Verdi’ nel segnare le tappe di questo cambiamento che pone al centro l’agricoltura, il paesaggio rurale e la cura del territorio”.
Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, invece, sottolinea come “oggi la sostenibilità economica, ambientale e sociale rappresenta i cardini del dibatto in materia di Next Generation Eu e di riforma della Pac, ma tengo a sottolineare che sette anni fa il vostro programma ha avviato un percorso pioneristico in materia di buone prassi per lo sviluppo delle aree e delle popolazioni rurali. La partecipazione di Confagricoltura testimonia in maniera concreta il ruolo centrale del settore primario nella difesa del paesaggio, nella tutela della biodiversità e nella produzione di alimenti di qualità. A questo si aggiunge l’esperienza maturata nel tempo da Fee Italia che ha consentito di misurare la sostenibilità dei territori, sviluppando e implementando, tramite una serie di indicatori, una procedura di valutazione e monitoraggio delle azioni dei Comuni. Oggi la grande sfida dell’agricoltura - conclude il Ministro Patuanelli - è quella di produrre di più e meglio, preservando le risorse naturali e garantendo un’equa distribuzione del valore lungo la filiera”.
“Come dimostra l’esperienza delle Bandiere Blu, la qualità premia sempre. Quindi, ben vengano le “Spighe Verdi”. Un marchio - chiosa il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia - che potrà premiare quelle aree del territorio, magari meno conosciute e lontane dai flussi turistici, che potranno attrarre visitatori e diversificare così la creazione di ricchezza della zona. Tra l’altro, scelte del genere vanno nella direzione di valorizzare aree oggi meno note del Paese ed inserirsi a pieno titolo nell’azione del governo di allentare la pressione sui grandi poli di attrazione turistica. E rilanciare quel turismo lento, focalizzato sull’enogastronomia, oggi molto ricercato dai visitatori e punto di forza della nostra offerta turistica”.
Focus - Tutte le 59 Spighe Verdi
Piemonte
Alba
Bra
Canelli
Centallo
Cherasco
Guarene
Monforte d’Alba
Pralormo
Santo Stefano Belbo
Volpedo
Marche
Esanatoglia
Grottammare
Matelica
Mondolfo
Montecassiano
Montelupone
Numana
Senigallia
Sirolo
Toscana
Bibbona
Castellina in Chianti
Castiglione della Pescaia
Castagneto Carducci
Fiesole
Grosseto
Massa Marittima
Calabria
Belcastro
Montegiordano
Roseto Capo Spulico
Santa Maria del Cedro
Sellia
Trebisacce
Puglia
Andria
Bisceglie
Castellaneta
Carovigno
Ostuni
Troia
Lazio
Canale Monterano
Gaeta
Pontinia
Rivodutri
Sabaudia
Campania
Agropoli
Capaccio Paestum
Massa Lubrense
Positano
Abruzzo
Gioia dei Marsi
Giulianova
Tortoreto
Umbria
Deruta
Montefalco
Todi
Veneto
Montagnana
Porto Tolle
Emilia-Romagna
Parma
Liguria
Lavagna
Lombardia
Sant’Alessio con Vialone
Sicilia
Ragusa
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