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LE CITTA' DEL VINO HANNO CHIESTO UFFICIALMENTE AL MINISTERO DELLE FINANZE L'ESTENSIONE DELL'ICI

Il "documento sulla finanza locale", nato dalla necessità di dotare i comuni di maggiori risorse per mantenere alta la qualità del proprio territorio, elaborato dalle Città del Vino, è già nelle mani del Ministro delle Finanze Giulio Tremonti. La proposta - che ha visto l’impegno in prima persona del sindaco di Montalcino, Massimo Ferretti - è quindi diventata una realtà che sta coinvolgendo tutto il settore dell’agricoltura.

"Il disagio di tante amministrazioni locali - spiega a WineNews il direttore delle Città del Vino, Paolo Benvenuti - non sta solo nel vedersi portar via giorno dopo giorno pezzi di servizi importantissimi (uffici postali, scuole, ospedali, trasporti pubblici, ecc.), ma sta nell’impossibilità di dare risposte ai propri cittadini sui servizi quotidiani come la manutenzione delle strade, dei giardini, dei cimiteri, i trasporti e le mense scolastiche, il tutto a causa di una carenza cronica di risorse strutturali in bilancio. All’interno di questo quadro più generale vi sono situazioni variegate che inducono ad una riflessione: primo, esistono realtà dove l’agricoltura ha raggiunto livelli di sviluppo e di redditività talmente elevati da non giustificare più alcun tipo di defiscalizzazione; l’Ici per le abitazioni sta creando una sperequazione imbarazzante fra i cittadini, sino a raggiungere casi limite in cui i pensionati con redditi molto bassi sono costretti a pagare questa tassa, mentre produttori di vini pregiati, con redditi molto alti, ne sono esenti; secondo, mentre i crescenti flussi turistici nei nostri territori sono sicuramente frutto di sviluppo e crescita economica generale, l’amministrazione pubblica ne trae solo un aggravio consistente in termine di costi dei servizi (nettezza urbana, manutenzione strade rurali, necessità di nuovi parcheggi, maggior numero di personale per la vigilanza, ecc.) che sta assumendo proporzioni sempre più insostenibili". "Tutto ciò - continua Benvenuti - impone un aggravio di tasse ai residenti ed in particolare ad alcune categorie. Pertanto, le Città del Vino hanno voluto portare all’attenzione al Ministero delle Finanze, un documento sulla finanza locale".

Il documento (i cui contenuti erano stati anticipati da WineNews nei mesi scorsi) prevede: "di dare la facoltà ai Sindaci di estendere l’applicazione dell’Ici anche alle abitazioni rurali; di dare la facoltà ai Sindaci di istituire una “Tassa di soggiorno” aggiuntiva da applicare al numero di presenze nelle strutture ricettive; di dare la facoltà ai Sindaci di poter scegliere se applicare l’addizionale Irpef (già istituita) o l’addizionale Irpeg". "Nel primo caso, oltre a produrre un’entrata considerevole per le amministrazioni comunali che potrebbe consentire persino l’abbattimento dell’aliquota stessa ai minimi di legge, si otterrà - spiegano alle Città del Vino - comunque una maggiore equità fiscale. Nel secondo caso, si avranno risorse nuove per i bilanci comunali senza andare ad un appesantimento della pressione fiscale sui cittadini in quanto, trattandosi di una “tassa di soggiorno” aggiuntiva, verrà pagata dai turisti stessi. Nel terzo caso sarà il sindaco a stabilire se appesantire la tassazione sulle famiglie o viceversa sulle imprese, ammesso che questi intenda applicare l’addizionale. In ciascun caso non vi sarà alcun aggravio per il bilancio dello Stato".

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