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LE CITTA’ DEL VINO: “IL GOVERNO DEVE SALVARE DALLA CRISI LA NOSTRA AGRICOLTURA! PER IL SETTORE PRIMARIO, VINO IN PRIMIS, VENGANO MESSE IN CAMPO LE MISURE CONCESSE AD ALTRI SETTORI, COME LA SOSPENSIONE DEI CONTRIBUTI 2010 E I PROTOCOLLI DI FILIERA”

Italia
Giampaolo Pioli, sindaco di Suvereto ed a capo delle Città del Vino

L’agricoltura è vita per il nostro Paese e merita, in questa difficilissima contingenza, il sostegno del Governo: è l’appello lanciato dal consiglio nazionale delle Città del Vino.

I consiglieri, arrivai da ogni parte di Italia per approvare le linee politiche e programmatiche e le attività per il 2010, hanno convenuto sulla grave crisi in cui versa la nostra produzione agricola italiana e in particolare quella vitivinicola.

“Con la riduzione a 18 euro ad ettolitro in Italia siamo tornati indietro di trent’anni”, ha sottolineato Angelo Maci, ambasciatore delle Città del Vino, sollecitando il nostro Governo a prendere esempio da quello francese che è recentemente intervenuto sulla differenza di prezzo (per un valore complessivo di 1.850 milioni di euro) nella profonda consapevolezza che per un Paese la campagna è vita. Da noi, invece, l’agricoltura rischia l’estinzione”.

“Le Città del Vino si impegnino - è stato detto in convention - a lanciare segnali forti sullo stato drammatico dell’agricoltura italiana, richiedendo che venga dichiarato lo stato di crisi del comparto vitivinicolo, e a studiare possibili azioni per sostenere la sopravvivenza degli agricoltori nelle campagne, a partire dalla concessione degli stessi “piccoli” benefici già accordati ad altre realtà imprenditoriali - come la sospensione dei contributi per l’anno prossimo - fino all’adozione di protocolli di filiera - anche questi già attivi in altri settori - che riconoscano per esempio un minimo di valore differenziale per chi produce uva da vino, agganciando il valore del prodotto iniziale a quello del prodotto finale e proteggendolo così dalle impennate di prezzo che si verificano da alcuni anni”.

Tutelare i produttori agricoli significa, peraltro, tutelare anche la qualità e le Città del Vino lavora da anni sul rapporto qualità/consumo/salute e sulla necessità di una maggiore educazione alimentare come strumenti di recupero e valorizzazione delle tradizioni contadine, della cultura enogastronomica e del paesaggio rurale. Ed è, in questa prospettiva, che vanno letti anche i progetti del presidente Giampaolo Pioli, sindaco di Suvereto, in nel consiglio nazionale: il Piano regolatore delle Città del Vino, la “Carta della sana alimentazione, dell’educazione alimentare e del consumo consapevole del vino”, l’Osservatorio sul Turismo del vino, il Forum sul turismo enogastronomico.

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