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CLIMA

Le nevicate fanno respirare l’agricoltura dopo i mesi “caldi”. Ma ora preoccupano gli eventi estremi

Coldiretti: Italia salvata dalla siccità. Ma bufere di vento, neve, grandine e violente precipitazioni provocano frane, smottamenti ed esondazioni
AGRICOLTURA, CLIMA, Coldiretti, NEVE, Non Solo Vino
La neve è stata un toccasana per le campagne italiane (ph: David Griffiths via Unsplash)

“Sotto la neve c’è il pane”, come recita un vecchio detto contadino. Se parte dell’Italia è stata paralizzata dal maltempo, le precipitazioni sono state anche un toccasana per molti. Dal turismo invernale fino all’agricoltura, quest’ultimo un comparto che dopo i lunghi mesi di temperature sopra la media attendeva un ritorno alla normalità. Se parte dell’Italia è stata paralizzata dal maltempo, le precipitazioni sono state anche un toccasana per molti. Dal turismo invernale fino all’agricoltura, quest’ultimo un comparto che dopo i lunghi mesi di temperature sopra la media attendeva un ritorno alla normalità. L’abbondante caduta della neve a gennaio 2023 salva l’Italia da una grave siccità dopo un 2022 in cui si è registrato il 30% di precipitazioni in meno, con terreni, fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico. A dirlo è la Coldiretti in riferimento all’allerta maltempo della Protezione Civile, sulla base dei dati Isac Cnr del 2022 sulla media storica del periodo 1991-2020. La neve, insieme alla pioggia, nel settore agricolo è importante per ripristinare le scorte idriche.
Bene le precipitazioni ma a preoccupare sono gli eventi estremi. Il maltempo è stato infatti accompagnato dal moltiplicarsi di eventi estremi con una media di oltre cinque al giorno, tra bufere di vento, neve, grandine e violente precipitazioni che hanno provocato frane, smottamenti ed esondazioni con interi campi di frutteti, vigneti, serre e stalle allagati, secondo l’analisi Coldiretti, su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Il crollo delle temperature, accompagnato da gelate notturne dopo il caldo anomalo degli ultimi mesi, mette a rischio verdure e ortaggi coltivati all’aperto come cavoli, verze, cicorie, e broccoli e fa balzare i costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta. A soffrire il freddo sono anche fiori e gemme delle piante da frutto delle varietà più precoci di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle che sono state risvegliate dalle alte temperature.
Gli effetti dei cambiamenti climatici si manifestano in Italia, precisa la Coldiretti, con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. La stessa Coldiretti sottolinea che l’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre ne vive quotidianamente le conseguenze con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro.abbondante caduta della neve a gennaio salva infatti l’Italia da una grave siccità dopo un 2022 in cui si è registrato il 30% di precipitazioni in meno, con terreni, fiumi e laghi a secco ma anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico. A dirlo è la Coldiretti in riferimento all’allerta maltempo della protezione civile, sulla base dei dati Isac Cnr dello scorso anno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. La neve, insieme alla pioggia, nel settore agricolo è importante per ripristinare le scorte idriche.
Bene le precipitazioni ma a preoccupare sono gli eventi estremi. Il maltempo è stato infatti accompagnato dal moltiplicarsi di eventi estremi con una media di oltre cinque al giorno, tra bufere di vento, neve, grandine e violente precipitazioni che hanno provocato frane, smottamenti ed esondazioni con interi campi di frutteti, vigneti, serre e stalle allagati, secondo l’analisi Coldiretti, su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). Il crollo delle temperature, accompagnato da gelate notturne dopo il caldo anomalo degli ultimi mesi, mette a rischio verdure e ortaggi coltivati all’aperto come cavoli, verze, cicorie, e broccoli e fa balzare i costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta. A soffrire il freddo sono anche fiori e gemme delle piante da frutto delle varietà più precoci di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle che sono state risvegliate dalle alte temperature. Gli effetti dei cambiamenti climatici si manifestano in Italia, precisa la Coldiretti, con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. La stessa Coldiretti sottolinea che l’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre ne vive quotidianamente le conseguenze con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro.

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