Nella Vecchia Europa, il vino non è generalmente tra i prodotti nel mirino dei Ministri delle Finanze, tanto che, nella maggioranza dei Paesi dell’Unione Europea, non ci sono tasse sul vino se non l’Iva, che, però, grava su qualsiasi altro prodotto, in misura diversa da un posto all’altro.
Sulla singola bottiglia di vino, così, come rileva il portale “Tax Foundation”, il livello di accise più alto è quello imposto da Dublino: in Irlanda il peso delle tasse è di 3,19 euro per una bottiglia di 0,75 litri. Poco meno in Finlandia, dove le accise sul vino pesano per 3,16 euro a bottiglia, mentre in Gran Bretagna le tasse sul vino ammontano a 2,51 euro a bottiglia. Rilevante anche la pressione fiscale sul vino in Svezia (1,87 euro), Lituania (1,24 euro), Danimarca (1,13 euro), Estonia (1,11 euro), Lettonia (0,83 euro), Olanda (0,66 euro) e Belgio (0,56 euro). Decisamente più basse, invece, le accise in Polonia (0,29 euro) ed a Malta (0,15 euro), mentre in Francia, unico Paese produttore che tassa uno dei suoi prodotti simbolo, l’accisa più bassa di tutta Europa: 0,03 euro a bottiglia.
In tutti gli altri Paesi, dall’Italia alla Spagna, dal Portogallo alla Germania, dall’Austria alla Grecia, non c’è invece alcun tipo di tassa aggiuntiva sul vino, quasi universalmente riconosciuto come un pilastro della cultura gastronomica del Mediterraneo e, per estensione, d’Europa.
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