Il 2025 per il settore agroalimentare europeo è un anno fondamentale, chiamato a “rispondere” ai risultati da “record” del 2024 ed a “difendersi” (anche, ma non solo) dai dazi Usa, che sono al momento al 10%, ma che rappresentano una minaccia ancora in “evoluzione”. Ma qual è il bilancio dell’export nel primo quadrimestre dell’anno? Per il vino il dato è in negativo. Le esportazioni di vino e prodotti a base di vino, la quarta categoria complessiva per valore, da gennaio ad aprile 2025, hanno generato 5,2 miliardi di euro, un calo del 2% (quantificabile in 88 milioni di euro) sullo stesso periodo 2024. Vanno meglio, invece, spirits e liquori con un valore dell’export a 2,7 miliardi nel primo quadrimestre 2025 (+3% pari a 74 milioni di euro). Le esportazioni agroalimentari dell’Ue hanno raggiunto i 20,1 miliardi di euro ad aprile 2025, con un calo del 4% sul mese precedente, ma, comunque, del 2% in più su aprile 2024. A dirlo è il “Monitoring Eu Agri-Food Trade” della Commissione Europea, in cui si legge che tra gennaio e aprile, le esportazioni cumulative dell’Ue, hanno raggiunto i 79,7 miliardi di euro, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Anche le importazioni dell’Ue sono diminuite del 4% su base mensile ad aprile 2025, raggiungendo i 16,2 miliardi di euro, ma rimangono superiori dell’8% su aprile 2024. Da gennaio, le importazioni cumulative hanno raggiunto i 64,4 miliardi di euro, con un aumento del 17% sullo stesso periodo 2024. Il surplus commerciale agroalimentare è, invece, diminuito del 4% ad aprile sul mese precedente, raggiungendo i 3,9 miliardi di euro. Tra gennaio e aprile, il surplus ha toccato i 15,3 miliardi di euro, con una riduzione di 7,2 miliardi di euro sullo stesso periodo 2024, dovuta principalmente all’aumento dei prezzi delle importazioni dall’Ue.
Nel dettaglio, le esportazioni agroalimentari sono aumentate maggiormente verso il Regno Unito, tra gennaio e aprile, di 778 milioni di euro (+4%) sullo stesso periodo 2024, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti a base di cacao. Il Regno Unito con 18,2 miliardi di euro di import da gennaio ad aprile 2025, è il primo partner commerciale per l’Ue. Bene, a livello complessivo, anche gli Stati Uniti (dietro al Regno Unito con 10,2 miliardi di import nel primo quadrimestre 2025) grazie ad un incremento di 686 milioni di euro (+7%) tra gennaio e aprile sullo stesso periodo 2024. Ciò è stato in parte spiegato da un rialzo del valore dei prodotti a base di cacao, ma anche dalle esportazioni di vino e alcolici nel primo trimestre dell’anno. Tuttavia, l’export verso gli Stati Uniti ha iniziato a diminuire ad aprile, tornando appena al di sotto del livello dello stesso mese, ma del 2024. Le esportazioni verso la Svizzera, terzo partner per l’Ue per un valore di 4,6 miliardi di euro nel primo quadrimestre 2025, sono aumentate di 467 milioni di euro (+11%) da gennaio rispetto al 2024, mentre, al contrario, quelle verso la Cina (qui le esportazioni si sono avvicinate a 4,3 miliardi di euro) sono diminuite di 510 milioni di euro (-11%) tra gennaio e aprile rispetto al 2024, a causa di una forte riduzione del volume delle esportazioni di cereali (-2,3 milioni di tonnellate, -99%). Da sottolineare anche il dato delle esportazioni di olive e olio d’oliva che sono diminuite di 350 milioni di euro (-14%) sul 2024. Questo è stato determinato da una riduzione del 22% dei prezzi, che stanno tornando ai livelli del 2023 dopo aver raggiunto il picco nel 2024 una flessione solo in parte compensata da un aumento del 16% dei volumi di esportazione.
A livello di importazioni, il Brasile è il Paese più “gettonato” dall’Ue, con un valore nel primo quadrimestre 2025 di 64,4 miliardi di euro (+17%), davanti a Regno Unito (5,6 miliardi di euro, +9%) e Usa (5,1 miliardi di euro, +5%).
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