“Abbiamo avuto un’adesione convinta di molte aziende italiane, che sono alla ricerca di un loro spazio di visibilità e della possibilità di accedere direttamente ai mercati internazionali. Prevediamo di arrivare a 500 cantine presenti al Salone del Vino di Torino (dal 15 al 18 novembre), un successo anche numerico che testimonia la validità dell'idea programmatica: quella di far incontrare domanda ed offerta in un luogo dove il business diventa anche cultura e rispetto del prodotto e del produttore. Al Lingotto Fiere, abbiamo ridato centralità all'impresa vitivinicola e questa nostra proposta è stata compresa e condivisa dalle aziende che hanno risposto positivamente al nostro invito. Ma c'è anche da sottolineare che saranno moltissimi i buyers, i tecnici, gli osservatori esteri che verranno al Lingotto, anche in forza della collaborazione che abbiamo stretto, nei giorni scorsi, con l'Ice e con tutti i più qualificati partner del mondo del vino. Questo ci spinge a fare del Salone del Vino un appuntamento culturale, professionale ed economico”. Il direttore generale di Lingotto Fiere, Giuseppe Bitti sintetizza così un primissimo bilancio della prima edizione del Salone del Vino, l’evento che si preannuncia come una passerella d’assoluto livello internazionale e che vede ad oggi (a due mesi dall’apertura), nei padiglioni del Lingotto Fiere, l’adesione di 400 cantine emergenti e di qualità italiane.
Da sottolineare non è soltanto la quantità delle cantine che esporranno a Torino, dal 15 al 18 novembre, ma anche il valore sia delle aziende stesse sia dei territori che esse rappresentano: si tratta di un panorama completo dell'Italia del vino, delle fondamenta del sistema economico agricolo di qualità. Il Salone del Vino sarà insomma la passerella attraverso la quale i “talent scout” dell'enologia andranno a scoprire le bottiglie-mito dell'immediato futuro, per allargare la platea delle etichette d’eccellenza, ma anche per assicurare al comparto enoico di qualità quel ricambio generazionale e territoriale indispensabile a sostenere sui mercati internazionali la concorrenza dei paesi del cosiddetto “nuovo mondo” del vino.
Un passo decisivo che sottolinea il progetto del Salone del Vino è stato l'accordo che Lingotto Fiere ha stretto con Confagricoltura, l'associazione che riunisce le imprese agricole di maggior peso e più innovative dal punto di vista dei prodotti e dei processi, e alla quale aderiscono la maggioranza delle cantine di qualità italiane. L'accordo è stato fortemente voluto dal presidente di Confagricoltura, Augusto Bocchini, e prevede agevolazioni a vantaggio delle aziende che hanno deciso d’essere presenti al Salone del Vino. Inoltre, sempre in collaborazione tra Confagricoltura e Lingotto Fiere, in partnership con l'Unioncamere e un pool di primari istituti di credito a vantaggio delle aziende, è stata approntata un'azione congiunta di promozione e d’approfondimento delle problematiche economiche - che saranno analizzate in un importante convegno al Salone - e professionali delle cantine italiane: “l'intesa con Lingotto Fiere - sottolinea il presidente di Confagricoltura, Augusto Bocchini - è stata spontanea perché parliamo la stessa lingua: sostenere le imprese e restituire protagonismo all'agricoltura di qualità”.
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