Nelle ultime 48 ore si sono abbattuti sul nord e sul centro Italia 51 nubifragi, pari al 75% di quelli registrati in tutta l’Unione Europea. Emerge da un’analisi Coldiretti, su dati Eswd (European Severe Weather Database), per l’allerta arancione per il maltempo in Emilia Romagna e gialla in altre 9 regioni, con i fiumi sorvegliati speciali. Situazione che non migliora certo i dati che, da inizio 2024, già contano 506 nubifragi, 184 grandinate anomale, 81 trombe d'aria, 10 valanghe e 24 fulmini dannosi per edifici, infrastrutture, persone e animali. Ulteriore preoccupazione è dovuta anche alla situazione dei laghi italiani, con l’altezza idrometrica del Garda che ha superato i massimi storici, per una percentuale di riempimento pari al 107%, mentre il Maggiore è al 101%, secondo l’analisi Coldiretti.
Negli ultimi giorni, il territorio italiano si divide in due parti: il centro-nord che soffre il maltempo, ed il sud che continua a soffrire, al contrario, di una devastante siccità causata dalla mancanza di pioggia e dalle carenze alle infrastrutture idriche: ed è proprio per protestare contro l’erogazione dell’acqua a singhiozzo e salvare alberi da frutto, mandorli e olivi, che, a Bitonto, gli agricoltori pugliesi hanno incatenato i trattori. Resta grave la situazione anche in Sicilia, con animali e colture ormai allo stremo, oltre che in Basilicata e Sardegna.
La stima dei danni all’agricoltura causati dalla siccità nel solo giugno 2024, sono particolarmente pesanti soprattutto nella produzione di cereali, con perdite tra il 50 ed il 70%, con picchi del 90% in Basilicata ed una perdita media del 50% stimata per le produzioni di ortaggi, frutta e olive, secondo una recente analisi di Anbi, l’associazione nazionale dei consorzi di bonifica.
Ma anche gli allevamenti ne risentono, con la morte degli animali a causa del caldo o per la difficoltà di reperire foraggio e acqua. Campagne allagate, invece, in Piemonte, dove nell’Alessandrino si segnalano grandine su verdure in campi, vigneti e terreni inutilizzabili a causa dell’acqua e del fango che si sono accumulati, semine in ritardo e a forte rischio. Nel Bresciano il maltempo ha praticamente azzerato la produzione di miele primaverile, con gli apicoltori costretti a intervenire con alimentazioni di emergenza per cercare di salvare le api.
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