02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

LUIGI VERONELLI: “CAMBIARE LA PAROLA (NON IL CONCETTO) DI ‘SOTTOZONA’ VUOL DIRE AIUTARE LA ENOLOGIA ITALIANA”

“Le sottozone sono una grande opportunità per l’enologia italiana. E’ il nome che non va assolutamente bene e va cambiato, e al più presto”. Così Luigi Veronelli, il decano dei giornalisti del vino in Italia. “Si deve fare una battaglia contro questa parola (ma non sul concetto, che è giusto) - spiega Veronelli - che penalizza oltremodo la nostra vitivinicoltura”. La parola “sottozona” (contemplata, in diversi disciplinari di docg e doc, come quelli del Chianti e dei Colli Orientali del Friuli, dove ci sono, come sottozone, il Ramandolo, in predicato di docg, il Cialla ed il Rosazzo), in effetti, anziché valorizzare un piccolo territorio doc o docg per le sue caratteristiche superiori (condizioni pedoclimatiche, storia, natura, quantità limitata …), è riduttiva e penalizzante. Ma, in Italia, anche per cambiare una sola parola dalla legislazione vitivinicola, si deve cambiare una legge dello Stato, la 164 !

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli