La macellazione clandestina è alimentata dal furto degli animali negli allevamenti che si stima abbia fatto sparire quasi centomila animali dalle stalle italiane a danno degli agricoltori e mettendo a rischio la salute dei cittadini. Lo afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per i controlli dei carabinieri del Nas contro la macellazione abusiva che in totale hanno sequestrato 12 tonnellate di prodotti a base di carne, 200 capi di bestiame, chiuso sette impianti, e denunciato 11 persone alle autorità giudiziarie e sanitarie locali.
Le numerose denunce degli allevatori hanno evidenziato - sottolinea la Coldiretti - un ritorno dell’abigeato, ovvero la sottrazione di bestiame alle aziende agricole, che era un reato molto diffuso nel passato ed è presente nel diritto penale italiano come aggravante del furto. Ad essere colpiti sono mucche, cavalli, maiali ma anche pecore, agnelli e pollame. Gli animali rubati - precisa la Coldiretti - alimentano il fenomeno della macellazione clandestina particolarmente pericoloso anche per la salute dei cittadini perché privo delle necessarie garanzie sanitarie che devono necessariamente accompagnare il bestiame.
L’operazione dei Carabinieri evidenzia - continua la Coldiretti - l’importanza di garantire la rintracciabilità delle produzioni attraverso un adeguato sistema di etichettatura trasparente sulla reale origine del prodotto. L’etichetta di origine obbligatoria è in vigore per la carne bovina, ma non ancora per quella di maiale, di pecora, coniglio e per il pollame, carni per le quali la Coldiretti ne chiede l’immediata estensione.
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