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AGRICOLTURA E LAVORO

Manodopera nei campi, bene il “decreto flussi” di emergenza, ma il problema strutturale resta

Così Confagricoltura, che, nei giorni scorsi, aveva lanciato un appello sulla necessità di stabilizzare il lavoro agricolo
Confagricoltura, LAVORO, MANODOPERA, Non Solo Vino
La raccolta dei pomodori nella foto di ArthurHidden su Freepik

In un’estate complicatissima dal punto di vista climatico per l’agricoltura, e con i prossimi giorni che non promettono nulla di buono, tutti i raccolti, dall’uva da vino alla frutta, dal grano al miele, sono stimati in forte calo, così come lo sarà, con ogni probabilità, la produzione di olive per l’olio. Eppure, il problema manodopera resta, nonostante tutto, e nonostante il recente Dpcm del Governo sulla “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”. A sottolinearlo la Confagricoltura, che pur ha caldeggiato molto il provvedimento.
“La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di questo DecretoIntegrativo, tuttavia, è avvenuta solo il 14 agosto con molte campagne di raccolta ormai in pieno svolgimento, e numerose aziende, specie nei distretti della frutta, infatti, si sono dovute organizzare diversamente, ormai da settimane, per far fronte alle varie operazioni. Auspichiamo, invece, che il provvedimento possa essere utile per le raccolte delle varietà autunnali e nei vigneti”, spiega una nota. La difficoltà a reperire manodopera disponibile e adeguatamente qualificata da impiegare in agricoltura è ormai endemica, ricorda Confagricoltura, che fa notare come la componente di lavoratori stranieri nel comparto presenta un’incidenza superiore a tutti gli altri settori produttivi. Nelle campagne italiane quasi un terzo dei lavoratori è straniero e rappresenta il 32% del totale degli operai agricoli in Italia.
Continua a cambiare anche la geografia di provenienza: aumentano gli extracomunitari, in particolare indiani, albanesi e marocchini.
“Siamo soddisfatti dell’attenzione del Governo al tema, ma occorrono iter più snelli per adattarsi meglio ai tempi delle aziende agricole che, inevitabilmente, sono da sempre legati a quelli della natura”, sottolinea ancora la più grande organizzazione datoriale dell’agricoltura italiana. Che, già nei giorni scorsi, aveva lanciato un appello sulla necessità di stabilizzare il lavoro agricolo, anche con nuove forme contrattuali, come aveva spiegato, a WineNews, Roberto Caponi, direttore delle politiche del lavoro, welfare e sicurezza di Confagricoltura, https://winenews.it/it/stabilizzare-il-lavoro-agricolo-la-sfida-del-settore-per-garantire-stabilita-a-dipendenti-e-imprese_503396/.

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