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Masi: 250 vendemmie, famiglia e imprenditorialità, secondo “Mr Amarone” Sandro Boscaini

Nel volume “Amarone e oltre”, il presidente della celebre griffe racconta nelle vesti di scrittore la storia della Valpolicella e dei suoi grandi vini

“I veronesi? Li amo … Vieni a vedere come-quanto bevo nella cantina Masi in Marano e ti ricredi. Qui i Boscaini, proprietari, hanno selezionato i cru … si vinificasse sempre in selezione, la fama di questi vini correrebbe il mondo”: ipse dixit Luigi Veronelli, il maestro del giornalismo enogastronomico italiano, i cui pensieri e le cui parole, di grande attualità, accompagnano la lettura del volume “Amarone e oltre. Masi: 250 vendemmie, famiglia e imprenditorialità” che vede “Mr Amarone” Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, vestire i panni dello scrittore per raccontare l’affascinante storia della Valpolicella e dei suoi grandi vini, attraverso le vicende della celebre griffe, della sua famiglia e la sua visione imprenditoriale.
“Mi accingo a raccontare la storia di un incontro: quello tra un mio antenato e una località in Valpolicella Classica. Il primo, individuato qui come il capostipite del mio ramo della famiglia Boscaini. La seconda, una terra fortunata come altre, vocate a produrre uve straordinarie e per questo destinate a essere conosciute e apprezzate in Italia e nel mondo”. È con questo incipit che Sandro Boscaini invita i lettori a intraprendere un viaggio lungo due secoli e mezzo narrato in “Amarone e oltre” (Egea Editore, settembre 2022, prefazione di Giuseppe Lupo, pp. 160, prezzo di copertina 20 euro), in cui ripercorre la storia dell’azienda di famiglia, dalla prima vendemmia nel 1772 fino ai giorni nostri, in cui Masi Agricola ha festeggiato 250 anni di vendemmie (raccontate da WineNews, in un video, attraverso le riflessioni di critici come Monica Larner, Herald Scholl, Ray Isle, Jens Priewe e Carlo Cambi sul valore non solo economico, ma storico e narrativo, delle vecchie annate di un grande vino, nel solco dell’insegnamento di “Gino” Veronelli, ndr).
Esponente della sesta generazione di una dinastia che ha fatto dell’amore e del radicamento nella propria terra, la Valpolicella, e del suo prodotto principe, l’Amarone, il volano per un’impresa e un brand che hanno conquistato il mondo, Boscaini ci accompagna lungo una narrazione affascinante e vivace, in cui le vicende della storia si intrecciano con quelle della famiglia, di cantine e vigneti, del territorio, partendo dalla propria valle fino alle Venezie, un vero e proprio “terroir culturale”. La narrazione delle scelte imprenditoriali si snoda tra rispetto della tradizione e innovazione di processi e prodotti, lasciando spazio ad aneddoti personali e curiosità tecniche, testimonianze di prima mano e fonti letterarie.
L’andamento cronologico della prima parte del volume cede il passo nella seconda a un punto di vista più manageriale e, tra storia e attualità, lo sguardo si posa sui temi all’ordine del giorno nella gestione dell’azienda, dando conto di scelte, valori e strategie di gruppo e di marchio che conservano tuttora validità. “Ritengo - spiega l’autore - che la contestualizzazione delle vicende di famiglia in quelle generali di portata nazionale e territoriale sia di estrema importanza per leggere con un’ottica più ampia il territorio e la sua cultura, il vigneto e la professionalità vitivinicola, la passione e l’imprenditorialità, la cultura d’impresa e la sostenibilità”.
Una parola, quest’ultima, che va molto di moda, ma che in fondo rappresenta da sempre un valore fondamentale per un’impresa in grado di resistere nel tempo e generare un impatto concreto e a lungo termine sul mondo che la circonda. “Senza sostenibilità economica - secondo il presidente di Masi Agricola - non ci sarebbe stato sviluppo e sopravvivenza dell’impresa; senza quella sociale non si sarebbero creati e sviluppati rapporti indispensabili in campo produttivo e distributivo; senza la sostenibilità ambientale e l’amore per la terra e il vigneto si sarebbero distrutte nel tempo le fonti di ricchezza”. C’è però chi l’ha saputa e la sa vivere con convinzione per quello che è: un valore vero e non solo di marketing. È il caso di Masi e della famiglia Boscaini che, conclude “Mr Amarone”, “come ho avuto modo di riscontrare dalle ricerche condotte per stilare le pagine che seguono, hanno sempre vissuto nella natura, a passo d’uomo. Nelle difficoltà, come nei momenti di maggior crescita, c’è sempre stata l’attenzione a far sì che ogni azione avesse un senso, fosse rispettosa e commisurata alle proprie possibilità”.
Perché, come recita il titolo del volume, se “Amarone” richiama subito alla mente il nome Masi (e viceversa), è proprio “l’oltre” che fa di una delle realtà più importanti del vino italiano, tra le pochissime quotate in Borsa, una case history del made in Italy per storicità, visione, strategia e risultati.

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