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MASSIMO BOTTURA (OSTERIA FRANCESCANA) CONFERMA IL TERZO POSTO, DIETRO AL DANESE RENÉ REDZEPI (NOMA) E AI FRATELLI SPAGNOLI ROCA (EL CELLER DE CAN ROCA): ECCO LA “THE WORLD’S 50 BEST RESTAURANTS” 2014, CON CRIPPA E ALAJMO, MA SENZA SCABIN

Le buone notizie, per l’Italia dell’alta ristorazione protagonista all’edizione n. 12 dalla “The World’s 50 Best Restaurants”, by S.Pellegrino e Acqua Panna, e organizzata dalla rivista britannica “Restaurant” (www.theworlds50best.com), arrivano dall’Osteria Francescana di Massimo Bottura, che conferma il podio raggiunto nel 2013, dietro al Noma di René Redzepi (che si riprende la testa della classifica dopo un solo anno da n. 2) e al El Celler de Can Roca dei fratelli Joan, Joseph e Jordi Roca, e dalla crescita, anche se di due sole posizioni, del Piazza Duomo di Enrico Crippa (che arriva alla posizione n. 39).
Quelle meno buone arrivano invece da Le Calandre di Alajmo, che passa dal n. 27 al n.46 della classifica, e dal Combal Zero di Davide Scabin, che esce dai migliori 50 ristoranti del mondo secondo la classifica più autorevole del settore, e si piazza, beffardamente, proprio alla posizione n. 51 e, per l’Italia, allargando lo sguardo ai primi 100, c’è anche la famiglia Santini, alla n. 90 con il Ristorante Dal Pescatore, senza dimenticare l’unico ristorante italiano tre stelle Michelin fuori dai confini nazionali, l’8½ Otto E Mezzo Bombana dello chef Umberto Bombana, ad Hong Kong ed alla posizione n. 67. Quello che ne esce, è lo spaccato di un mondo in movimento, in cui il fulcro dell’eccellenza ai fornelli non è più così saldamente nella Vecchia Europa, ed anzi, al fianco della Spagna, al top con ben 7 ristoranti, ci sono gli Stati Uniti, coppia seguita dalla Francia, a quota 5. Detto dell’Italia, che piazza 3 locali, come il Regno Unito, c’è da registrare la tenuta delle stelle sudamericane, dal D.O.M. di San Paolo, in Brasile, all’Astrid y Gastòn di Lima, in Perù, e le punte d’eccellenza asiatiche, dalla Cina a Singapore, fino al solito Giappone. Tra le singole città, invece, è Parigi, con 4 ristoranti, a comandare, davanti a New York, con 4, che precede Londra e San Sebastiàn, a quota 2.
In una classifica che, nelle posizioni di testa, non ha registrato grossi scossoni, ma solo piccoli assestamenti, ci sono da sottolineare gli exploit di Mauro Colagreco del francese Mirazur (che ha scalato 17 posizioni, passando dalla n. 28 alla n.11), della coppia David Thompson e Prin Polsuk del thailandese Nahm (dal n. 32 al n. 13), di Virginio Martinez del peruviano Central (la sua è addirittura la miglior “scalata”, visto che si piazza in posizione n. 15, partendo dalla 50), di Magnus Nilsson dello svedese Fäviken (dalla n. 34 alla n. 19), e di Dieter Koschina del portoghese Vila Joya (dalla n. 37 alla n. 22). Tra le new entry, invece, quattro giovani di grandi speranze: alla posizione n. 17 c’è Gaggan Anand, del thailandese Gaggan, alla n. 26 il Eneko Atxa dello spagnolo Azurmendi, premiato anche con il “Suistainable Restaurant Award”, mentre chiudono la classifica Luke Dale-Roberts del sudafricano The Test Kitchen (anche “Best Restaurant in Africa”), alla posizione n. 48, e Daniel Patterson dell’americano Coi, alla n. 49.

Focus - I primi 50 della classifica “The World’s Best Restaurants”
1 Noma, Copenhagen (Danimarca)
2 El Celler De Can Roca, Girona (Spagna)
3 Osteria Francescana, Modena (Italia)
4 Eleven Madison Park, New York (Usa)
5 Dinner by Heston Blumenthal, Londra (Regno Unito)
6 Mugaritz, San Sebastian (Spagna)
7 D.O.M., Sao Paulo (Brasile)
8 Arzak, San Sebastian (Spagna)
9 Alinea, Chicago (Usa)
10 The Ledbury, Londra (Regno Unito)
11 Mirazur, Mentone (Francia)
12 Vendôme, Bergisch Gladbach (Germania)
13 Nahm, Bangkok (Thailandia)
14 Narisawa, Tokyo (Giappone)
15 Central, Lima (Peru)
16 Steirereck, Vienna (Austria)
17 Gaggan, Bangkok (Thailandia)
18 Astrid Y Gastón, Lima (Peru)
19 Fäviken, Järpen (Svezia)
20 Pujol, Città del Messico (Messico)
21 Le Bernardin, New York (Usa)
22 Vila Joya, Albufeira (Portogallo)
23 Restaurant Frantzén, Stoccolma (Svezia)
24 Amber, Hong Kong (Hong Kong)
25 Arpège, Parigi (Francia)
26 Azurmendi, Larrabetzu (Spagna)
27 Le Chateaubriand, Parigi (Francia)
28 Aqua, Wolfsburg (Germania)
29 De Librije, Zwolle (Olanda)
30 Per Se, New York (Usa)
31 L’Atelier de Jӧel Robuchon Saint-Germain, Parigi (Francia)
32 Attica, Melbourne (Australia)
33 Nihonryori Ryugin, Tokyo (Giappone)
34 Asador Etxebarri, Atxondo (Spagna)
35 Martín Berasategui, Lasarte-Oria (Spagna)
36 Mani, San Paolo (Brasile)
37 Restaurant André, Singapore (Singapore)
38 L’Astrance, Parigi (Francia)
39 Piazza Duomo, Alba (Italia)
40 Daniel, New York (Usa)
41 Quique Dacosta, Denia (Spagna)
42 Geranium, Copenhagen (Danimarca)
43 Schloss Schauenstein, Fürstenau (Svizzera)
44 The French Laundry, Yountville (Usa)
45 Hof Van Cleve, Kruishoutem, (Belgio)
46 Le Calandre, Rubano (Italia)
47 The Fat Duck, Bray (Regno Unito)
48 The Test Kitchen (Sud Africa)
49 Coi, San Francisco (Usa)
50 Waku Ghin, Singapore (Cina)

Focus - Dalla posizione n. 51 alla posizione n. 100
51. Combal.Zero, Rivoli (Italia)
52. Septime, Parigi (Francia)
53. Relae, Copenhagen (Danimarca
54. Blue Hill at Stone Barns, Westchester (Usa)
55. St John, London (Regno Unito)
56. Le Louis XV, Monte Carlo (Monaco)
57. Tickets, Barcelona (Spagna)
58. Ultraviolet by Paul Pairet, Shanghai (Cina)
59. Biko, Mexico City (Messico)
60. Quay, Sydney (Australia)
61. In De Wulf, Dranouter (Belgio)
62. Manresa Los Gatos, California (Usa)
63. Hedone, London (Regno Unito)
64. Momofuku Ssäm Bar, New York (Usa)
65. Hertog Jan, Bruges (Belgio)
66. Lung King Heen, Hong Kong
67. 8½ Otto E Mezzo Bombana, Hong Kong
68. Nomad, New York (Usa)
69. Saison, San Francisco (Usa)
70. Momofuku Ko, New York (Usa)
71. White Rabbit, Mosca (Russia)
72. The Tasting Room at Le Quartier Français, Franschhoek (Sudafrica)
73. Bras, Laguiole (Francia)
74. 41 Grados, Barcelona (Spagna)
75. Alain Ducasse au Plaza Athénée, Parigi (Francia)
76. Mr & Mrs Bund, Shanghai (Cina)
77. Zuma, Dubai (Emirati Arabi Uniti)
78. Tim Raue, Berlino (Germania)
79. Maaemo, Oslo (Norvegia)
80. Restaurant at Meadowood, St Helena (Usa)
81. La Petite Maison, Dubai (Emirati Arabi Uniti)
82. La Grenouillere, La Madelaine sous Montreuil (Francia)
83. Die Schwarzwaldstube, Baiersbronn (Germania)
84. Iggy’s, Singapore
85. Caprice, Hong Kong
86. Les Amis, Singapore
87. The Clove Club, Londra (Regno Unito)
88. L’Epicure, Parigi (Francia)
89. Taubenkobel, Schutzen (Austria)
90. Dal Pescatore, Canneto sull’Oglio (Italia)
91. Boragó, Santiago (Cile)
92. Pierre Gagnaire, Parigi (Francia)
93. Marea, New York (Usa)
94. Restaurant Diverxo,Madrid (Spagna)
95. Malabar, Lima (Peru)
96. Landhaus Bacher, Mautern (Austria)
97. Bo Innovation, Hong Kong
98. Jean Georges, New York (Usa)
99. Ishikawa, Tokyo (Giappone)
100. Jaan, Singapore

Focus - 8½ Otto E Mezzo Bombana, il “tre stelle” italiano ad Hong Kong
E’ ancora il primo ed unico ristorante italiano 3 stelle Michelin fuori dall’Italia, che rappresenta l’eccellenza della cucina italiana all’estero: l’“8 1/2 Otto e Mezzo Bombana” (www.ottoemezzobombana.com), tempio del gusto made in Italy a Landmark Alexandra, nel centro di Hong Kong, dove lo chef bergamasco Umberto Bombana racconta del Belpaese e, per il terzo anno consecutivo è stato premiato dalla “Guida Michelin Hong Kong & Macau 2014”.

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