Etichettatura, questa “sconosciuta”: il 70% dei banchi di pesce e ortofrutta non è in regola con le norme sull’esposizione delle informazioni obbligatorie sui prodotti: emerge dal rapporto sull’etichettatura nei mercati rionali, redatto dal Movimento Difesa del Cittadino (Mdc). In totale sono stati rilevati 481 banchi in 12 regioni: 157 per i prodotti ittici e 324 per l’ortofrutta.
Per il pesce, è sempre più difficile per i consumatori sapere se si tratti di un prodotto pescato o allevato, visto che solo il 36% dichiara il metodo di produzione; il 50% indica poi la zona di cattura o di allevamento, e il 69% la denominazione commerciale della specie. Il triste primato in materia di etichettatura dei prodotti ittici, secondo il rapporto dell’Mdc, va a Calabria, Lazio e Piemonte, mentre Genova e Milano sono le città prime della classe rispettivamente con il 75% e il 60% dei banchi in regola.
Quanto all’ortofrutta, solo il 38% dei venditori indica la provenienza e solo il 28% la categoria, mentre la varietà è presente solo nel 63% dei casi; a livello regionale, le performance meno virtuose sono Calabria e Campania, brilla invece il Piemonte con il 100% dei banchi in regola.
“E’ grave - ha dichiarato Antonio Longo, presidente dell’Mdc - constatare come nei mercati rionali ci siano queste carenze sul fronte dell’etichettatura, anche perché si tratta di norme di alcuni anni fa. Soprattutto nei mercati rionali, è quindi necessario intensificare i controlli”.
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