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VINO E TERRITORIO

Meno transazioni tra i vigneti di Francia nel 2023, ma aumentano i valori. Il report Safer

I vigneti più cari? A Pauillac, 3 milioni di euro ad ettaro, 2 a Pomerol ed a 1,5 a Margaux, a Bordeaux. 1 milioni di euro la media in Champagne
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A Pomerol, nel Bordeaux, i vigneti più cari di Francia: 3 milioni di euro ad ettaro (dati Safer)

Se il mercato del vino è sempre più complicato e difficile da decifrare, non stupisce che a dare segnali contrastanti sia anche quello dei vigneti. Almeno in Francia, che, come abbiamo raccontato spesso, soprattutto nella grande e variegata zona di Bordeaux, sta affrontando una crisi senza precedenti. Secondo il rapporto 2023 dell’agenzia specializzata Safer, infatti, su tutto il territorio francese ci sono state 8.770 transazioni riguardanti i vigneti, il -7,6% sul 2022, per una superficie di 16.000 ettari passati di mano (-12%), ma con un valore di 1,17 miliardi di euro, il +15,8% sul 2022. Con Safer che stima che il 2,05% del vigneto francese, in generale, sia passato di mano. A livello aggregato, spiega ancora Safer, in media un ettaro di vigneto Dop è stato quotato 153.700 euro, +1,6% sul 2022, mentre scende a 15.000 euro ad ettaro (-1,8%), il valore dei vigneti non Dop. A muovere più valore in assoluto, 290 milioni di euro (+32,9%), è stata la zona di Bordeaux e dell’Aquitania, nonostante un netto calo sia nel numero delle transazioni (680, -20,6%) che nel numero di ettari oggetto di scambi (2.350, -24,4%), con un valore medio dei vigneti a denominazione pari a 109.100 euro ad ettaro, -4,2% sul 2022.
Scendendo nel dettaglio dei singoli territori, però, i valori sono nettamente diversi: a Pauillac, per esempio, il valore di un ettaro è stabile, intorno a 3 milioni di euro, così come è stabile il prezzo a Pomerol, sui 2 milioni di euro ad ettaro, ed a Margaux, a 1,5 milioni di euro ad ettaro, mentre a Saint-Emilion si è scesi a 270.000 euro ad ettaro (-10%), mentre nel Sauternes i prezzi sono molto più contenuti ed in calo, visto che si parla di 28.000 euro ad ettaro (-7% sul 2022).
A livello di macro territorio, in ogni caso, quello di Bordeaux e dell’Aquitania, è simile a quello della Valle del Rodano e della Provenza, che vede in calo numero di affari (1.140, -18,5%) e di ettari coinvolti (2.430, -18,7%), ma un aumento del valore complessivo a 267 milioni di euro (+20,4%), ed un prezzo medio ad ettaro di 52.500 euro (+1,3%) per i vigneti a denominazione. Tutti in crescita, invece, i parametri nella Champagne, dove, nel 2023, hanno preso forma 983 transazioni di vigneti (+2,2%) per una superficie di 280 ettari (+31,3%), ed un valore complessivo di 217 milioni di euro (+4,1%).
Nel dettaglio, il valore medio di un vigneto a denominazione nella Champagne è stimato in 1,09 milioni di euro (+2,3% sul 2022), che arrivano a 1,6 nella Cote de Blanc (+1%), mentre ci si aggira sui 932.200 euro nell’Aube (+4%), per esempio.
Tra i grandi territori del vino di Francia, non può mancare la Borgogna: nel complesso, il Dipartimento che mette insieme Borgogna, Beaujolais, Savoia e Jura, è stato oggetto di 910 passaggi di proprietà (-14,3%) per 940 ettari (-10,7%), per un valore in crescita, però, del 64%, per 167 milioni di euro, con un valore medio ad ettaro a denominazione di 238.5000 euro (+8%). Ma con differenze enormi: si va dai 983.800 euro (+11%) in Borgogna, nella Cote-d’Or, ai 42.800 euro (+6%) nella Valle dello Jura.
Un aspetto interessante che emerge dallo studio Safer, ancora, è che in 30 gli acquisti di vigneti da parte di singoli viticoltori sono diminuiti di quasi il 40%, mentre, negli ultimi 10 anni, sono raddoppiate le superfici acquistati da grandi gruppi fondiari legati al vino. Anche questo, a suo modo, è un segnale di un settore del vino francese che sta cambiando, più o meno lentamente, ma profondamente, nella sua fisionomia.

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