Tra i più importanti imprenditori del vino italiano, a capo della griffe Umani Ronchi, una delle cantine icona del Belpaese e delle aziende selezionate dalla rivista mondiale “Wine Spectator” per “Opera Wine 2022” (nonchè nelle 20 cantine dei “Grandi Marchi del vino italiano”), artefice della storia del suo territorio e dell’ascesa delle Marche del vino nei mercati del mondo, con un export che vale il 75% dei suoi vini e del fatturato, Michele Bernetti è, da oggi, a capo dell’Istituto Marchigiano di tutela dei vini, raccogliendo il testimone da Antonio Centocanti alla guida del maxi-Consorzio che conta 556 aziende e 16 Denominazioni tutelate dell’unica Regione “al plurale” d’Italia (diretto dall’enologo Alberto Mazzoni, ndr). Accanto alla tutela delle Dop anche attraverso le fascette di Stato “che già hanno portato a degli interessanti risultati per il Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica”, e alla promozione nel dopo-Covid di “una Regione in grado di esprimere una qualità spesso ancora poco valorizzata”, “l’incremento del valore del prodotto e della redistribuzione dello stesso lungo la filiera produttiva” è la sua sfida più importante e trasversale a tutte le 16 Dop, che rispecchia la sua filosofia aziendale e la sua storia imprenditoriale di successo.
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