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DAL 6 AL 15 SETTEMBRE

Monferrato, tempo di vendemmia, tempo di “Douja d’Or” n. 58 e del primo “Barbera Wine Festival”

Consorzio Asti Docg: al via la raccolta del Moscato Bianco (+12%), con numeri positivi sui mercati. La “grande enoteca” di Piemonte Land of Wine

“Camminiamo una sera sul fianco di un colle, in silenzio”. Rileggendo i versi che Cesare Pavese, tra i più grandi intellettuali italiani, dedica alla sua terra di origine, tutto il fascino del Monferrato - Patrimonio Unesco con le Langhe ed il Roero che celebra, nel 2024, 10 anni dal riconoscimento - si ritrova in alcune delle pagine più belle della storia della letteratura italiana, che descrivono le ripide colline che, grazie alla loro esposizione, “sorridono” sempre al sole: i “Sorì”, che, con le loro pendenze anche di oltre il 50%, dove non è possibile utilizzare mezzi meccanici e i vignaioli possono lavorare solo a mano, raccontano di un mondo contadino fatto di duro lavoro e fatica quotidiana. È qui che è iniziata la vendemmia del Moscato Bianco, in un’annata buona nella qualità e abbondante in quantità, con un incremento del 12% sul 2023 (leggermente al di sotto del milione di quintali), secondo le previsioni, presentate oggi ad Asti, dal Consorzio Asti Docg - la principale denominazione piemontese, con una media produttiva di 90-100 milioni di bottiglie l’anno e un vigneto di 10.000 ettari - con buone premesse per lavorare su mercati sempre più competitivi, in una fase complicata della domanda, che è comunque ampia e con mercati comunque in crescita. E dove, il primo semestre 2024, si è chiuso con i volumi praticamente identici a quelli dello scorso anno (imbottigliato a 43,5 milioni), per effetto combinato di una contrazione dell’Asti spumante (-6%, a 26,7 milioni di pezzi) e un sensibile incremento del Moscato d’Asti (+12%, 16,8 milioni di bottiglie), con vendite complessive in Italia e all’estero che segnano un tendenziale dei volumi commercializzati a +0,4%, per un equivalente di 34,1 milioni di bottiglie, grazie alla passione per l’Asti di Est Europa e Russia, mentre il Moscato cresce in Asia e Usa, primo mercato di un export che vale il 93% della produzione. E, in tempo di vendemmia, è qui che si rinnova anche la storica “Douja d’Or” di scena ad Asti, dal 6 al 15 settembre con l’edizione n. 58, evento degli eventi dei vini piemontesi, con le bollicine dell’Asti, i vini di Piemonte Land of Wine e il primo “Barbera d’Asti Wine Festival” voluto dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato (con il “Corriere della Sera”).
Ad alzare il sipario, nel Palazzo Gastaldi, sede del Consorzio Asti Docg, le “Bollicine dell’Asti vibes” in versione aperitivo, shakerate in miscelazione da Piemonte nello Shaker e accompagnate da djset, da assaggiare per tutti i giorni dell’evento. Il 6 settembre, previsto anche il talk con la giornalista de “La Stampa” Daniela Cotto, con il campione di tennis Lorenzo Sonego, brand ambassador del Consorzio, partner fino al 2025 dell’Atp Tour con l’Asti Spumante official sparkling wine e silver partner delle Finals di Torino (ci sarà infatti, in esposizione, anche il trofeo delle Atp Finals). E, ancora, da “Un grappolo di favole” per i bambini agli abbinamenti tra l’Asti Spumante e i formaggi del Piemonte con “Dite cheese …”, da “Cocktails in jazz a palazzo dell’Asti” alla “Sinfonia di mare” con l’Asti, lo Strevi Doc e il Passito di Brachetto d’Acqui, da “Pane, salumi e Canelli Docg” con l’Associazione produttori Canelli, al “Campionato del mondo” solidale del Moscato d’Asti, ma anche degustazioni di Panettone estivo Galup. Nel ricco programma della “Douja d’Or” ci sono anche le masterclass di Piemonte Land of Wine, con un “faccia a faccia” tra vitigni e vini piemontesi e vini d’Europa (Freisa, Grignolino, Pelaverga e Ruché che incontrano Cabernet Franc, Cinsaut, Grenache e Mondeuse; la Barbera con i vini spagnoli della Rioja o ancora il Canelli Docg da uve Moscato Bianco e i Moscati dall’Alsazia alla Grecia), nel salone della Camera di Commercio di Asti; come di consueto, il Consorzio che raggruppa i Consorzi vinicoli piemontesi realizzerà una vera enoteca in Piazza San Secondo con 500 vini in degustazione, e dove proporrà anche “Various Music”, una vera e propria rassegna musicale; infine, l’omaggio al Brachetto, con l’“AperiBrachetto, vitigno dell’anno 2024 - Wine & Cocktail”.
E in occasione della “Douja d’Or”, si terrà il primo “Barbera d’Asti Wine Festival”, promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, guidato da Vitaliano Maccario, e dedicato alla “regina” del Piemonte, con la direzione artistica di Luciano Ferraro, vicedirettore del “Corriere della Sera”, media partner dell’evento, tra masterclass (guidate da esperti italiani e internazionali come Robert Camuto, Veronika Crecelius, Gianni Fabrizio, Aldo Fiordelli, Andrea Gori, Othmar Kiem, Jeff Porter, Andrea Radic e Marco Sabellico a Palazzo del Michelerio), degustazioni ed incontri con personalità di spicco del mondo del vino, della cultura e dell’impresa, moderati dalle firme del “Corriere” Ferraro, Roberta Scorranese ed Isidoro Trovato. Il 6 settembre, arriva Neri Marcorè, attore, regista e doppiatore italiano, e si rinnova l’incontro tra “Barbera e Champagne” con Curtis Frasca, imprenditore, compositore e owner cantina Frasca La Guaragna, e Florent Roques Boizel, owner Atelier 1834 - Champagne Boizel, ma si parla anche di “Qual è il valore del lusso” con l’ex calciatore Andrea Barzagli, owner Le Casematte, Philippe de Lur Saluces, owner Château de Fargues, Danilo Guerrini, general manager Borgo San Felice Resort e delegato Relais & Château Italia, e si conclude con la musica del cantautore italiano Nicola Conte. Il 7 settembre spazio a “La comunicazione del vino” con Cristina Mercuri, wine educator, fondatrice di Mercuri Wine Club, Francesca Poggio, vice presidente Le Donne del Vino, e Tinto, conduttore “Decanter” Rai Radio 2 e “Camper in viaggio” Rai 1 con Luciano Ferraro; a seguire, l’incontro con la scrittrice “Stefania Auci: il vino è un romanzo”, e con “Diego Parassole: una risata (non) ci salverà”. L’8 settembre si parla, invece di “Armonie del paesaggio: vite, architettura e umanità” con Filippo Bricolo, co-founder Studio Bricolo-Falsarella vincitore de “La medaglia dell’architettura del vino”, Alessio Planeta, ad Planeta, e il fotografo dei grandi della musica Guido Harari; arrivano, poi, il cantautore “Giorgio Conte: il suono del Monferrato”, e il comico “Leonardo Manera: non solo Zelig”. E per concludere in dolcezza, il gelato alla Barbera limited edition creato da Guido Martinetti, fondatore di Grom e del brand di gelati Lec con il pilota della Ferrari Charles, e produttori di vino a Costigliole d’Asti con Mura Mura.

Focus: Asti e Moscato d’Asti Docg tra vendemmia e mercato
Secondo le previsioni del Consorzio Asti Docg, illustrate nella conferenza stampa, oggi, a Palazzo Gastaldi ad Asti, sulla vendemmia del Moscato Bianco nei 10.000 ettari della denominazione - suddivisi in 51 Comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo, per 1.013 aziende, divise tra 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 vitivinicole, 17 vinificatrici e 15 cooperative - che si è avviata questa settimana e che durerà una ventina di giorni, e, in particolare, dalla relazione tecnica del responsabile del Laboratorio del Consorzio, Guido Bezzo, la vite nel 2024 non ha avuto problemi di stress idrico (le precipitazioni piovose sono state circa 5 volte superiori di quelle del 2023) e quindi non ha accusato fenomeni di appassimento dell’uva, che si presenta in un buono stato fitosanitario. Un equilibrio tra vegetazione e frutto che ha permesso di riportare l’inizio della vendemmia nel mese di settembre e non più con gli anticipi agostani del recente passato. Sotto il profilo qualitativo - cita la relazione - il contenuto zuccherino delle uve di Moscato annata 2024 risulta buono, attestandosi ad inizio vendemmia ad una media di 194 g/l, molto vicino ai valori ottimali (200 g/l) stimati per il raggiungimento del picco aromatico varietale. Anche la componente acida ha mantenuto “valori prossimi a quelli ottimali”, come anche quelli riscontrati nella componente zuccherina, aromatica e dello stato sanitario. Il raccolto previsto dalla vendemmia sarà leggermente al di sotto del milione di quintali, con un ritorno al disciplinare produttivo in termini di resa media/ettaro che, quest’anno, si avvicina ai 100 quintali. Per Lorenzo Barbero, vicepresidente senior del Consorzio, “la nuova stagione si apre sotto i migliori auspici. La vendemmia si preannuncia infatti più che soddisfacente sia sul piano dei volumi che, soprattutto, della qualità. Premesse fondamentali per lavorare al meglio su mercati che si stanno facendo sempre più competitivi, anche a causa di una congiuntura complessa su buona parte della domanda globale”.
Mercati dove, dalle rilevazioni del Consorzio, il primo semestre si è chiuso con i volumi praticamente identici a quelli dello scorso anno (imbottigliato a 43,5 milioni), per effetto combinato di una contrazione dell’Asti spumante (-6%, a 26,7 milioni di pezzi) e un sensibile incremento del Moscato d’Asti (+12%, 16,8 milioni di bottiglie), che riprende la propria corsa dopo le difficoltà dello scorso anno. I dati dell’imbottigliato sono confermati anche dalle elaborazioni del Consorzio relative alle vendite registrate su un panel di imprese che rappresenta l’80% del totale produttivo delle oltre 1.000 aziende socie. Secondo il campione, le vendite complessive in Italia e all’estero nell’ultimo semestre segnano un tendenziale dei volumi commercializzati a +0,4%, per un equivalente di 34,1 milioni di bottiglie. “Il nostro mercato rimane in linea di galleggiamento e, visto il periodo complicato a livello globale per il vino, è di per sé già una buona notizia - ha detto il presidente del Consorzio Asti Docg, Stefano Ricagno - rispetto alla media-mercato del vino italiano, la denominazione si conferma molto più aperta verso le piazze emergenti; è il caso, per esempio, della crescita del Moscato d’Asti in Asia, con le vendite sull’area che incidono ormai per oltre il 15% del totale export della tipologia, il quadruplo rispetto alle quote tricolori nell’area. Lo stesso rapporto si evidenzia anche nella performance dell’Asti spumante nell’Est Europa fino alla Russia, destinazioni in forte crescita che oggi valgono il 46% delle vendite della bollicina piemontese contro una media nazionale nella macroregione al 12%. La sfida ora - ha concluso Ricagno - è mantenere la stabilità riscontrata nei volumi senza scendere a compromessi sul valore, elemento fondamentale per l’equilibrio della filiera”.
Secondo il panel, l’Asti spumante chiude il semestre a circa 22,1 milioni di bottiglie (-3,3%), con il Moscato d’Asti a +7,8% (11,9 milioni di bottiglie). La classifica per destinazione per entrambe le tipologie nella prima metà dell’anno vede primeggiare la domanda statunitense (8 milioni di bottiglie, a -0,5% sul pari periodo 2023), seguita dalla Russia (6,55 milioni, +11%), poi Germania (2,8 milioni, -12,5%), Italia (2,5 milioni, -13%) e con la Gran Bretagna a chiudere la top 5 (2,45 milioni, +1%). A seguire, un pacchetto di mercati in significativo incremento, a partire dalla Polonia, a quasi 2 milioni di bottiglie e un balzo tendenziale del 55%, fino alla Corea del Sud (+28%) e alla Francia (+27%). Pressoché stabili, a completare le prime 10 posizioni, la Cina (-2,7%) e la Grecia (+2,4%).
Nel dettaglio, per il campione di aziende intervistate dal Consorzio, il primo semestre ha segnato per l’Asti Docg il sorpasso dell’Est Europa - Russia inclusa - sull’Europa occidentale. La domanda di Asti spumante vede infatti l’area orientale primeggiare con 10,1 milioni di bottiglie vendute a fronte di 8,6 milioni delle aree limitrofe del Vecchio Continente. Un risultato effetto dell’incremento in Russia (+11%) - su cui però preoccupa l’aumento delle accise dello scorso maggio - ma anche di gran parte dei Paesi dell’Europa Orientale, che hanno segnato aumenti record (+10%), con diversi Paesi (i “big” Polonia e Grecia, ma anche Romania, Repubblica Ceca, Moldavia) in doppia cifra. Giù invece gli ordini dalle aree centrali e occidentali del Continente (-8,5%) soprattutto per effetto dei cali in Germania (-12%) e in Italia (-26%), dove i consumi rappresentano meno del 6% del totale. In totale sono 22,2 milioni le bottiglie commercializzate dal panel nel primo semestre di quest’anno che ha subito una forte contrazione degli ordini su mercati a minor peso commerciale (Americhe e Asia).
Per il Moscato d’Asti Docg, il risultato complessivo indica un ritorno alla crescita per il vino bandiera degli aromatici italiani nel mondo. A partire dalla sua piazza principale, quelle delle Americhe, dove mette a segno - secondo il campione intervistato che rappresenta l’80% del potenziale produttivo - un +10%, a oltre 7 milioni di bottiglie. Grazie a ciò, e alle ottime performance in Asia, il Moscato d’Asti porta a quasi 12 milioni le bottiglie totali commercializzate a giugno 2024, per un attivo di circa l’8% sul pari periodo dello scorso anno. Cresce l’Asia (+6,5%) con 2 Paesi nella top 5. La Cina (+14%) al quinto posto e la Corea del Sud (+28%) che con 687.000 bottiglie ordinate è il terzo cliente al mondo per il vino dolce astigiano. Bene anche altri Paesi a forte potenziale, come Giappone, Singapore e Tailandia, che mitigano il calo di Taiwan, piazza strategica per il Moscato d’Asti. E se in Europa la variazione positiva più significativa arriva proprio dall’Italia (1,2 milioni di bottiglie, a +8%), secondo mercato in assoluto, Oltreoceano è decisivo il +10% degli Stati Uniti, prima piazza al mondo con un equivalente di 6,6 milioni di pezzi.
Sul fronte della promozione presso i mercati internazionali, quest’anno il Consorzio Asti Docg ha messo in campo progettualità per 1,5 milioni di euro a valere sulle misure Ocm Promozione Paesi Terzi. Quattro i Paesi destinatari delle iniziative: Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Svizzera che per la denominazione valgono complessivamente un terzo del mercato. Fitto anche il calendario delle attività promozionali extra Ocm a partire dalla partecipazione alle principali fiere di settore (ProWein e Vinitaly), fino alla sponsorizzazione del grande tennis con le due bandiere astigiane official sparkling wine degli Internazionali Bnl d’Italia a Roma e delle Nitto Atp Finals, in programma a Torino dal 10 al 17 novembre. Anche il territorio è continuamente protagonista degli eventi targati Asti Docg; dal Palio di Asti alla “Douja d’Or” al via il 6 settembre, dagli “Acqui Wine Days” alla Coppa Milano Sanremo o ancora al TrEno, le carrozze enologiche anni Trenta con locomotiva a vapore che attraversano Langhe, Monferrato e Roero, in cui si brinda con l’Asti Spumante.

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